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ViviEnna cresce e accetta la sfida dell’area vasta

L’informazione è sempre stata considerata un elemento fondamentale nella trasformazione democratica delle società contemporanee e non è casuale la locuzione “quarto potere” esclamata nel 1787 dal deputato inglese Edmund Burke durante una seduta della Camera dei Comuni, rivolgendosi ai cronisti parlamentari seduti nella tribuna riservata alla stampa. I mezzi di comunicazione, anche in tempi in cui la stessa corre senza limiti spaziali e temporali, hanno infatti la funzione di raggiungere tutti i cittadini, permettendo loro di essere informati sulle modalità di gestione degli altri poteri che contribuiscono a mantenere la vita democratica: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Se questa è la premessa storica, l’avvento di internet ha certamente modificato le categorie del tempo e dello spazio che hanno regolato finora l’informazione, determinando così una serie di effetti a catena senza precedenti. Crescendo l’interesse per i problemi più concreti della vita, a cominciare delle scelte economiche e dagli investimenti finanziari, la comunicazione diventa più utile e commerciale, ma anche più interattiva e democratica. In questo nuovo scenario, l’operatore dell’informazione (che non sempre è un giornalista) è chiamato ad un approccio “glocale”, capace di contestualizzare il territorio che vuole raccontare. Una rivoluzione che sta aprendo nuovi e più estesi orizzonti per i fornitori e i consumatori d’informazione.

In tale nuovo contesto, dove non mancano effetti collaterali e perversi, anche le testate giornalistiche locali che offrono i propri servizi attraverso la rete sono chiamate ad accettare la sfida del cambiamento, con la consapevolezza di ciò che questo potrà comportare sui tradizionali equilibri editoriali e redazionali. ViviEnna ha deciso di accettare la sfida dell’area vasta, entrando a far parte del network Digitrend. Alla domanda “Oggi come va?”, Eros Ramazzotti avrebbe così risposto, “Noi siamo fatti così Guardiamo sempre al futuro”.
Massimo Greco

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