Calascibetta: mostra fotografica racconta il borgo xibetano. Intervento del professore Giuseppe Speciale

“Alla riscoperta della città attraverso le immagini del passato che…..raccontano” è il titolo della mostra fotografica, organizzata dalla Società Cooperativa San Pietro con il patrocinio del Comune di Calascibetta, visitabile sino al prossimo 23 aprile, dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 20.

A introdurre i lavori Giorgio Di Franco, presidente del sodalizio “San Pietro”. Realizzata e presentata da Gaetano Cammarata, la mostra nasce per far ricordare ai calascibettesi i tempi passati e far conoscere ai più giovani la Calascibetta che era. A tal proposito, alcuni scatti fotografici mostrano come ai ragazzi di un tempo bastava poco per divertirsi e socializzare. Tra le attività più comuni, oltre alla classica partita di calcio, si vedono in una foto un gruppo di xibetani giocare a “Scinni, scinni, lilinedda”, ma anche alla “Trottola”. Altri scatti mostrano attività fanciullesche, singole o di gruppo, come “ammucciaredda”, ovvero il gioco a nascondino, a “fussetta”, con i ragazzi che dovevano introdurre tutti i bottoni dentro la buca. Oggi, purtroppo, il telefonino ha preso il sopravvento, facendo venir meno momenti di socialità come quelli di un tempo. La mostra mette anche in risalto alcuni luoghi di culto, tra questi spicca la Regia Cappella Palatina e la chiesa di San Paolo, quest’ultima realizzata nel punto più alto del paese. In alcuni pannelli, inoltre, sono raccontati i proverbi, ma anche tanto altro. Molto atteso, infine, l’intervento del professore Giuseppe Speciale, ordinario di storia del diritto medievale e moderno nel dipartimento di Giurisprudenza degli studi di Catania, sul tema: “Calascibetta: brevi itinerari storici”.

Quella del docente universitario, che ha trascorso la sua infanzia a Calascibetta, è stata une vera e propria “Lectio Magistralis”. Ha iniziato dicendo: “Il Comune dovrà al più presto aprire l’archivio storico, una vera miniera di notizie”, dedicando la serata a tre ex suoi studenti xibetani: Piera, Stefania e Lucio. Oltre un’ora di intervento, durante il quale il professore ha spiegato che Calascibetta nasce con un’unica parrocchia e la storia sia della Chiesa sia della cittadina sono collegate. Infatti- dice il professore Speciale- nel 1880 la Corte di Cassazione di Palermo stabilisce che la Chiesa Madre ha lo Status di Regia Cappella Palatina, ovvero dipende dal re”.




C’è dell’altro nel discorso del professore Speciale: “Calascibetta faceva parte delle 42 città demanili dell’Isola e nel 1812 è stata anche capitale della Comarca, una suddivisione territoriale cui erano soggetti sette paesi. Abitata anche dagli ebrei, quando nel 1428 re Alfonso il magnanimo gli cedette una zona dell’abitato detto Borgo, che, tutt’ora, mantiene il nome di quartiere della Giudea”. Insomma, una serata all’insegna della cultura, con l’invito all’Amministrazione comunale di “sfogliare” al più presto le pagine dell’archivio storico, perchè in quella “miniera di libri” c’è il passato di Calascibetta, ma potrebbe esserci anche il futuro per tanti giovani desiderosi di lavorare con il turismo.
Francesco Librizzi