Ci sarà anche la Cgil di Enna alla manifestazione regionale contro l’autonomia differenziata di sabato a Caltanissetta organizzata da LegaCoop, Anpi, Aliautonomie, Arci e Uisp. A spiegare la ragioni per cui la Cgil provinciale di Enna parteciperà a questa manifestazione sono i suoi dirigenti. Per Antonio Malaguarnera, segretario generale, “questo progetto di autonomia differenziata sancirà la disgregazione dell’unità nazionale e aumenterà le diseguaglianze, già esistenti, tra le regioni del Nord e quelle del Sud, soprattutto in alcuni settori come la sanità e la scuola”. L’ultimo rapporto dello Svimez, che segnala il crescente divario tra Nord e Sud del paese, conferma le preoccupazioni di Malaguarnera di una spinta in più verso questa tendenza ad allargare le differenze tra regioni settentrionale e meridionali nelle quantità e qualità dei servizi essenziali, come istruzione e sanità, erogati. C’è il timore che tra queste due parti dell’Italia aumenterà lo squilibrio territoriale sotto tutti gli aspetti economici e sociali. Per non parlare del divario tra aree interne e aree urbane. Secondo Giuseppe Micciché, segretario provinciale della Federazione lavoratori della conoscenza di Enna della Cgil, l’autonomia differenziata “lede i principi della Costituzione che prevede che i diritti vadano garantiti a tutti a prescindere dal luogo in cui si nasce”. Esiste già un forte divario tra le regioni italiane nella fruizione di diritti di cittadinanza, come la scuola, se a Bologna si spendono 3400 per ogni bambino mentre a Reggio Calabria se ne spendono 34 per ogni bambino.
Non vanno meglio le cose nella sanità. A ricordalo è Alfredo Schilirò, segretario provinciale della Funzione Pubblica della Cgil: “’l’autonomia differenziata in Sicilia è stata avviata nella sanità” da diversi anni rendendo la sanità un’azienda in mano a dei direttori generali che hanno solo guardato a ridurre gli investimenti, tagliando posti letto, servizi sanitari e tagliando soprattutto sul personale medico e paramedico”.
Silvano Privitera