Calascibetta. “Una serata dono” l’ha definita la poetessa Angela Riviera nel presentare il professore Angelo Romeo, nativo della provincia di Agrigento, docente di Sociologia della Famiglia alla Pontificia Università di Roma e all’Università Marconi. La Riviera ha rimarcato una religiosità vissuta dal docente come gioia e non come un decalogo di ciò che si può o non si può fare.
Nonostante i suoi titoli accademici, il professore Romeo è un uomo che ha deciso di stare anche dalla parte dei poveri. Ha fondato l’associazione “Missione Solidarietà” che aiuta le persone che vivono per strada. La sera, insieme ad altri volontari, il professore porta da mangiare agli “ultimi”, che per lui sono i “primi”, parla con loro, gli tiene compagnia. Testimonianze di vita che ha raccontato in alcuni libri, l’ultimo dal titolo “Mani tese. Nella voce dei poveri una lezione d’amore”. Su invito dell’arciprete don Giuseppe Di Rocco, l’associazione Fidapa di Calascibetta, presieduta da Piera Dello Spedale Venti, ha pensato bene di ospitare il professore Angelo Romeo e raccontare all’attento pubblico il suo libro. E’ stato il dolore di uno senza fissa dimora che ha indotto il docente a scrivere il testo dove viene raccontata la vita dei senza tetto, tra loro quella commovente e personale di Costantino, al quale la morte gli ha strappato un figlio. E per descrivere questo momento tragico, l’autore cita un brano del teologo Scott Holland, dal titolo “La Morte non è niente”. Dice: “Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu”. A tenere incollati i presenti alle poltrone dell’auditorium “Contoli Di Dio” è stato certamente il racconto della vita del professore, la sua caritatevole missione, l’aiutare chi in qualche modo è in credito dalla vita. Tutto ha inizio durante gli studi universitari a Roma. E’ nei pressi della Stazione Termine che assiste a scene incomprensibili: gente senza fissa dimora, incurante dei topi, a rovistare tra la spazzatura. “Vedere la gente mangiare rifiuti mi turbava- dice Angelo Romeo- Pian piano ho instaurato un rapporto con i poveri, che non è scontato, ma oggi li chiamo amici. Loro si sono aperti con me e io con loro. In questo mi ha aiutato tanto l’esperienza che ho fatto con le suore di Madre Teresa, perché il loro rapporto con la povertà si è incornato pienamente nella loro quotidianità. Noi- ha continuato il docente- quando andiamo in strada chiediamo il nome, non per curiosità, ma perchè c’è differenza nel contatto singolare o plurale delle persone. Ognuno va ascoltato e aiutato singolarmente. E per avere contatto con i poveri non ci sono ricette, bisogna mettersi in gioco. Per me, che sono cristiano, i poveri sono un pezzo di Vangelo e nell’incontrarli mi trasmettono tanto”. Una serata, moderata dalla poetessa Angela Riviera, che certamente porterà i presenti a riflettere. “Il cibo finisce, l’amore no”, il professore Romeo, facendo sua la frase di Madre Teresa di Calcutta, ha così deciso di donarsi ai poveri. Di mattina all’Università, la sera, senza tono del docente, tra gli “ultimi”. Stralci del libro sono stati letti da Graziella Daidone.
Francesco Librizzi