L’avviso si fondava su una verifica fiscale della Guardia di Finanza relativa agli anni 2015-2018 in cui sarebbe emersa una presunta raccolta illegale, parallela, operata dalla Oia Service Limited su tutto il territorio nazionale.
La Corte di Giustizia territoriale, condividendo le censure dei difensori, ha annullato l’avviso e condannato alle spese di lite l’amministrazione resistente, ritenendo, in particolare, che l’Ufficio avesse basato acriticamente l’atto impositivo sul processo verbale di constatazione elevato a terzi soggetti senza considerare la documentazione fornita sin da subito da parte ricorrente e pretendendo di retrodatare il regolare contratto di agente sottoscritto soltanto anni dopo dal ricorrente.