Erano considerati degli eroi e dei santi durante la pandemia, oggi invece vengono considerati degli “scarti da buttare via” – ha dichiarato il Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil di Enna Alfredo Schilirò.
Psicologi, educatori, biologi, amministrativi, tecnici informatici chiamati a gestire l’emergenza Covid nei mesi più bui della pandemia.
Il settore della Sanità pubblica in Sicilia ha visto negli ultimi anni, già prima della pandemia, un continuo depauperamento a causa dei tagli operati a livello nazionale e a processi di privatizzazione.
L’arrivo inaspettato della pandemia Covid-19 ha mostrato – dichiara Schilirò – tutta la fragilità del sistema sanitario regionale che comunque ha retto grazie all’immane lavoro portato avanti da tutto il personale in servizio e quello assunto in emergenza.
Il sindacalista, Segretario della Funzione Pubblica Cgil Ennese, ha ribadito che il sindacato si trova in prima linea accanto ai lavoratori precari e alle partita iva, chiedendo al Governo regionale una proroga per arrivare alla stabilizzazione anche attraverso l’avvio di concorsi pubblici così come prevede la Costituzione.
Quello del precariato nella sanità è un fenomeno molto diffuso già da molti anni, a causa del vincolo dei tetti di spesa e del definanziamento della sanità pubblica. Le aziende sanitarie provinciali, negli anni, hanno fatto ricorso a contratti di lavoro subordinato a tempo determinato o a contratti flessibili (co.co.co., collaborazioni autonome) per colmare carenze di organico tra tutte le figure professionali.
Scendiamo in piazza – conclude Schilirò – per una grande manifestazione che intende coinvolgere tutto il personale della sanità siciliana, i precari a cui il contratto è in scadenza, coloro ai quali è scaduto, i cittadini che chiedono che un servizio sanitario vicino al territorio e che dia risposte rapide e di qualità.