Sicilia. Raffaele Lombardo prosciolto dopo 13 anni di Purgatorio

Sicilia. Raffaele Lombardo prosciolto dopo 13 anni di Purgatorio

di Massimo Greco

Dopo 13 lunghi anni, Raffaele Lombardo è stato definitivamente prosciolto dalle accuse a lui mosse dalla Magistratura. E però, a differenza di Silvio Berlusconi e di Totò Cuffaro – che comunque hanno espiato le rispettive pene fino al punto di ottenerne la riabilitazione totale – il caso non può passare inosservato. Sì perché Raffaele Lombardo, già assolto nel giudizio d’appello, ha dovuto attendere anche il terzo grado di giudizio per potere uscire dalla porta di quel Purgatorio assegnatogli, l’’unico dei tre regni descritti da Dante Alighieri dove il tempo, a differenza di quanto accade nell’Inferno e nel Paradiso, è destinato a finire. Per Raffaele, a cui non è sfuggito il fatto che la sua permanenza nel Purgatorio sarebbe, prima o poi, cessata, il “tempo” è stato comunque parecchio tiranno e capace di scandire le sue giornate, i mesi, le stagioni e gli anni, lasciando i segni sul suo viso e dipingendo d’argento capelli e baffi. Per Raffaele il “tempo”, che per noi tutti è solo un Giudice naturale che imprime ansia e controllo ai nostri percorsi di vita, di carriera, di studio, e che chiede il conto a fine giornata, non ha avuto la stessa valenza. Nel Purgatorio, infatti, splende lo stesso sole che illumina la terra, le notti si succedono ai giorni, le albe ai tramonti, in un succedersi di luci mattutine, pomeridiane e vespertine che sono quelle di un paesaggio fisico e reale. Ma è un contesto effimero di cui ha avuto piena consapevolezza Raffaele Lombardo, costretto, suo malgrado, a non potere lanciare i dadi della sua chanche per paura di fare rumore e di turbare chi ha continuato a monitorare come un “grande fratello” i suoi movimenti. Adesso che la porta del Purgatorio si è definitivamente chiusa alla sue spalle, c’è da chiedersi chi potrà risarcire Raffaele dalla perdita di chance, intesa quale “buona probabilità di riuscita”. Già perché se lo Stato ha previsto un indennizzo per un’ingiusta detenzione o un’equa riparazione per la spropositata durata di un processo, nulla ha previsto per la perdita, più che provata, di chance in capo ad una persona come Raffaele Lombardo che è stato eletto Presidente della Regione Siciliana col 65,35% dei voti, raccogliendo 1.862.658 preferenze, e che è stato costretto alle dimissioni solo a seguito di un’inchiesta giudiziaria dimostratasi infondata. Alla domanda “Oggi come va?”, Dante Alighieri avrebbe così risposto: “Ché perder tempo a chi più sa più spiace“.

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redazione-vivienna