Il testo dell’intervento di ieri, martedì 7 marzo, dell’Onorevole Eliana Longi, presso la Camera dei Deputati su assemblea studentesca di Piazza Armerina
mi è d’obbligo intervenire oggi, per coscienza e dare verità rispetto ai fatti denunciati in quest’ Aula, giovedì scorso, dalla collega Marino del Partito Democratico, in riferimento a ciò che è accaduto presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Majorana-Cascino” di Piazza Armerina, giorno 1 marzo, durante un’assemblea di classe congiunta da remoto e non un assemblea d’istituto, sul tema della legalizzazione della cannabis. Come mio dovere, prima di intervenire ho incontrato il Questore di Enna e sentito la Dirigente Scolastica, per avere notizie certe sui fatti e gli accadimenti.
Poco prima della fine del collegamento, due agenti di polizia, in abiti civili, si sono recati presso la scuola per verificare che non ci fossero disordini, come accaduto nei giorni scorsi in altre città, all’interno dei normali controlli di prevenzione. L’assemblea non è stata in alcun modo interrotta, i due agenti si sono identificati al docente che sostituiva la Preside in quel momento assente e che è stata raggiunta telefonicamente. Allo stesso docente sono stati chiesti i nomi degli organizzatori dell’evento e dei partecipanti esterni. Risulta priva di fondamento la notizia che i partecipanti all’assemblea siano stati formalmente identificati e che la stessa sia stata turbata, interrotta o ritardata dagli agenti di polizia. L’assemblea si è normalmente conclusa senza conseguenze e fatti di rilevanza alcuna. Come riportato dalla Questura di Enna, – qualsiasi attività condotta presso l’istituto scolastico, comunque, non ha avuto alcun seguito. L’intervento della citata collega ha creato, dal nulla, una situazione di sovraesposizione mediatica: un caso nazionale, che strumentalizzandoli, nuoce gravemente agli studenti, alla scuola e alle forze di polizia. Esprimo la mia personale solidarietà agli studenti, ai docenti e al personale di polizia, attaccato brutalmente per aver espletato il proprio lavoro. Invito i Ministri competenti a voler dar seguito alla vicenda, con degli approfondimenti tramite i loro Uffici, in modo da rassicurare i colleghi dell’opposizione, troppo spesso solerti nell’attaccare le forze dell’ordine nel compimento del loro dovere”.
I giovani della provincia di Enna intendono affermare un principio fondante di ogni democrazia che può ritenersi compiuta: il dialogo e il confronto come principi democratici irrevocabili. Riteniamo nostro dovere non tanto mettere in piedi un confronto sull’accaduto, sulle cui dinamiche si occuperanno gli organi competenti, ma bensì affermare la libertà costituzionalmente garantita di dialogare e discutere su temi, anche controversi, al fine di coltivare la nostra essenza di cittadini che vivono attivamente la vita politica nazionale”.