Nicosia, in questi giorni, ha avuto un vero e proprio “terremoto” politico con l’elezione di Maria Letizia D’Amico a Presidente del Consiglio (nome che, seppur appartenente alla maggioranza non era stato indicato dalla stessa in favore di Maria Di Costa) e le conseguenti dimissioni di Bonelli dalla carica di primo cittadino. Ma qua sembrerebbe che ci sia un’ulteriore vittima del terremoto politico: il PD locale. Ma che fine ha fatto? Dobbiamo chiamare “Chi l’ha visto?”. Il Pd locale (che peraltro conta tra i suoi iscritti la “truppa” maggioritaria nella minoranza in consiglio comunale) sembra che, col freddo, abbia deciso di andarsene in letargo. Ogni tanto si sveglia dal letargo ed esce con qualche comunicato che i medici potrebbero prescrivere in sostituzione ai sonniferi a chi non riesce a prendere sonno. Ma almeno c’è un segnale di vita politica, seppur debole. Stavolta niente. E la cosa grave è che proprio stavolta bisognava uscire, come opposizione, con un comunicato che facesse sentire la propria. Avanti, siamo buoni e proviamo ad aiutarvi noi. Cari Pd locali, se ci siete e volete battere un colpo, prendete carta e penna e questi sono gli spunti su cui dovreste concentrare il comunicato: innanzitutto prendere atto delle dimissioni di Bonelli e fare qualche considerazione di Opposizione ovvero che bocciato l’operato di questa Amministrazione per un motivo, per un altro (oppure ci manca un passaggio e il fatto che avete votato un membro della maggioranza significa che sotto sotto l’Opposizione è solo un marchio che si intona bene coi vostri occhi?). Poi potreste scrivere che condannate quanto è accaduto in Consiglio Comunale, chiedendo scusa alla cittadinanza per lo spettacolo offerto (precisiamo: le scuse non significano che siete stati voi a creare lo spettacolo, ma è una presa di distanza corretta) e quindi potreste inerpicarvi sulla sacralità del luogo che è il cuore della città. Potreste poi scrivere che siete già pronti per le nuove elezioni, con un programma per il bene della comunità, una squadra rinnovata di giovani ed un nome competente. E forse abbiamo qui trovato il motivo per cui non state scrivendo. Perché il Pd locale si è ormai “fossilizzato” ad esercitare qualche affare corrente di opposizione che non ha un programma. I vari comunicati sono sempre “contro” l’operato dell’Amministrazione, perché non può giungere una proposta di una visione alternativa della comunità (che non sia un semplice “no” a quello che fanno gli altri? Il Pd locale non ha una squadra rinnovata di giovani. Vi era un tempo in cui esistevano i “Giovani Democratici” che a Nicosia erano anche un nutrito gruppo. Ma dei “Giovani” ormai sono rimasti i “diversamente giovani” che non hanno fatto crescere le speranze e i sogni di tanti ragazzi che vogliono e meritano uno spazio nel dibattito sulla nostra città. La politica è una cosa “da grandi” ma la grandezza non è un dato anagrafico, anzi chi pensa di stare arroccato in prima linea a scrivere e firmare i comunicati senza capire che anche il linguaggio della politica è cambiato e c’è bisogno di volti nuovi e di idee portate avanti dal futuro delle nostre comunità, significa che chi sta arroccato usa i giovani i giovani solo per riempirsi la bocca e quando c’è veramente la possibilità che i ragazzi diano il loro contributo decisivo, al posto di essere “grandi” e consigliarli in una posizione di “vecchio saggio con esperienza”, li si bolla come “ma so ragazzi, questa cosa vediamocela noi adulti” (e lì diamo merito a Bonelli che nel 2015 ha avuto una lista totalmente formata da ragazzi oltre al fatto che la lista del 2020 ha avuto tanti giovani che potrebbero oggi benissimo entrare in un “totosindaco”).
Ma gli “adulti” non hanno ancora capito che hanno preso pesanti batoste nelle elezioni amministrative (nel 2020 quanti voti ha preso il candidato?). Ed ecco che, gioco forza, si arriva al terzo punto: il Pd locale non è organizzato, non ha un nome valido su cui convergere se non verso qualche evergreen per prendere la terza sconfitta di fila (non c’è due senza tre) dimenticando il fatto che quando il Pd nazionale perde, il segretario si dimette per dare spazio ad altre voci (le primarie di questi giorni ne sono esempio lampante). Ma a sto punto forse il comunicato da fare è un altro: prendere carta e penna e scrivere a Bonelli chiedendogli, anzi pregarlo, di ritirare le dimissioni in modo tale che il Pd locale possa tirare un sospiro di sollievo e alzare gli occhi in cielo e ringraziare Andreotti quando diceva che in politica è “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.
Alain Calò