Il governo conferma le regole per il ridimensionamento scolastico che si concluderà con la chiusura di almeno seicento istituti, prevalentemente nelle regioni del sud; sperando che non sia il preludio di un grande ritorno alle classi pollaio.
Nessuna proposta sul precariato del personale docente e non; ne sui vincoli della mobilità; ne sul reclutamento del personale.
Sono scomparse le risorse per l’edilizia scolastica e per il trasporto scolastico.
Ora è chiaro perché è stato introdotto il “Merito”: il merito è totale carico degli studenti, senza nessun onere aggiuntivo alle casse dello Stato.
Angelo Salamone – Rsu-Uil Scuola Enna