L’iniziativa, promossa dall’organizzazione regionale Antudo, ha l’obiettivo di chiarire l’inutilità di ogni soluzione tampone come bonus, ristori o rateizzazione delle bollette. Secondo il gruppo, infatti, l’unica strada percorribile in questa crisi è quella di rompere la dipendenza energetica dalle multinazionali del profitto, costruendo indipendenza energetica su base territoriale e alimentando l’autoproduzione.
Si legge in una nota: “Quotazioni, prezzi, valori di mercato. L’approvvigionamento energetico dei territori, al tempo di conflitti internazionali, diventa merce di scambio che genera profitti e speculazione a monte, inflazione e indebitamento, a valle. A fare da contraltare ai primi provvedimenti emanati dal governo Meloni, le mobilitazioni contro il caro energia”.
Queste mobilitazioni si sono svolte soprattutto nel segno dell’opposizione alle ondate speculative: ”In Sicilia, territorio strategico per lo Stato italiano, sia all’interno dello scacchiere militare internazionale, sia come snodo di estrazione di risorse e nuova frontiera della transizione energetica, queste contraddizioni esplodono in protesta di piazza e puntano immediatamente il dito sulle grandi società multinazionali. Una speculazione che sfrutta i meccanismi di regolazione del prezzo dell’energia, una vera e propria truffa a regola di mercato libero e che produce rincari del 300% in bolletta, che vanno a gonfiare i fatturati di Enel, Eni, Sorgenia &co”.
by Benedetta Tringali