Che fine faranno psicologi ed esperti informatici che furono assunti con contratti a temine dall’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Enna nel 2020 per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid 19? E’ la domanda che pone Antonio Malaguarnera, segretario generale della Cgil di Enna, dopo aver parlato con i rappresentati di questi lavoratori e lavoratrici. Il compito degli psicologi nelle strutture sanitarie era quello di sostenere gli ammalati di covid e, in particolare modo, medici, infermieri, operatori di ambulanze, assistenti sociali e domiciliari sottoposti ad un fortissimo stress psicofisico prolungato nel tempo, provocato dall’emergenza covid-19, con gravi conseguenze. Lavorare a contatto con la sofferenza e con la paura di essere contagiati e di contagiare a loro volta i propri familiari, è un’esperienza drammatica che provoca quel malessere che gli esperti chiamano “burn out”, che vuol di dire “scoppiare”, esaurire le proprie risorse psicofisiche. E’ un fenomeno occupazionale al quale sono esposti quelli che svolgono professioni di aiuto. Dopo tanti rinnovi, pare che da parte dell’azienda, non vi sia la volontà di prorogare i contratti con questi lavoratori altamente specializzati assunti con contratti a termine e con formule contrattuali a dir poco anomale”, dichiara Malaguarnera. A questi lavoratori, per la stipula del contratto a termine, si chiedeva di essere liberi professionisti e titolari di partita IVA. L’anomalia delle forme contrattuali di cui parla Malaguarnera sta proprio qui: attività di lavoro dipendente vengono regolate da un contratto che le considera come se fossero attività di lavoro autonomo. “Questi lavoratori, a fine anno, rischiano di essere mandati a casa, nonostante purtroppo l’alto numero di casi di covid ancora presenti”, paventa il segretario della Cgil. Le richieste di questi lavoratori sono: il riconoscimento della loro dignità professionale, garanzie per il loro futuro e lo stesso trattamento che hanno avuto altri loro colleghi fortunati di essere stati assunti direttamente dall’Asp di Enna. In sintesi, chiedono che a loro si applichino le norme della stabilizzazione sanitaria. La Cgil si fa carico di queste richieste, a dirlo è Malaguarnera con queste parole: “Abbiamo rassicurato i lavoratori, tra i quali una trentina di psicologi, che faremo nostre le loro giuste rivendicazioni e chiederemo al nuovo governo regionale, non appena insediato, un tavolo di confronto”. Non è l’avvio di una nuova trattativa, ma – come sottolinea Malaguarnera – la continuazione di quella che “la Cgil aveva già avviato con l’ex assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, sui tanti problemi della sanità, compreso quello della stabilizzazione di tutto il personale utilizzato in prima fila nella lotta alla pandemia”.
Silvano Privitera