Il dibattito politico (e non solo) è tutto incentrato in questi giorni sulla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Il prezzo del gas sta di giorno in giorno segnando nuovi record storici e tutto ciò si ripercuote sia sulle nostre bollette direttamente che, indirettamente, sull’aumento generale dei prezzi.
L’ora solare, infatti, che copre quel periodo di tempo che va dall’ultima domenica di ottobre all’ultima domenica di marzo (ovvero il periodo difficile dell’inverno), qualora fosse abolita permetterebbe di ritrovarci con il tramonto spostato di un’ora e quindi un’ora di luce più ma con un’alba che perderebbe un’ora di luce. Ma considerando che le attività umane lavorative iniziano per la maggiore dalle 8 del mattino e poi non si va a letto prima delle 21-22, la perdita di un’ora di luce al mattino avrebbe meno ripercussioni in termini di consumo energetico (perché per gran parte del periodo staremmo per di più dormendo) a fronte di un risparmio più ingente per quel tramonto. Si consideri, a titolo d’esempio, che il giorno del solstizio d’inverno con l’ora solare abbiamo il sorgere del sole (a Roma) alle ore 7:32 e il tramonto alla 16:43. Con l’ora legale i due orari sarebbero 8:32 e 17:43. Magari si potrebbe optare anche ad un “traghettamento” di un’ora anche per le attività lavorative dalle ore 8 alle ore 9 nel periodo in cui con l’ora legale si starebbe sopra le ore 8 come alba. In questa maniera non è difficile comprendere il grosso risparmio che si otterrebbe in termini energetici. E se vogliamo parlare di numeri il risparmio che si ha annualmente nel periodo dell’ora legale va da 4 a 6 miliardi di kilowattora.
Si potrebbe anche agire, in ottica di risparmio energetico, nel modificare totalmente il nostro stile di vita (ma qui vi sarebbero da fare considerazioni psicologiche e che quindi esulano dalla politica) cercando di riformulare la nostra giornata tipo prendendo come punto di riferimento centrale il mezzogiorno, ovvero, considerando 8 ore di sonno, dormire dalle 20 alle 4 e quindi avere la nostra giornata dalle 4 alle 20 con maggior vantaggio, in questo caso, dato dall’ora solare anche in estate (quindi, al contrario del ragionamento poc’anzi fatto). Ma quest’ultima ipotesi o la possiamo etichettare come fantascienza o comunque come qualcosa che andrebbe raggiunto in maniera graduale e che quindi poco si presta ad una misura emergenziale quale la sospensione dell’ora solare.
Alain Calò