La “vastedda cu sammucu” è una focaccia farcita di forma circolare che si fa impastando farina di grano duro, lievito naturale, uova e strutto. Uno strato d’impasto così ottenuto a forza di braccia viene steso sulla teglia circolare e coperto di fette di tuma di latte vaccino, salame e pancetta. Un altro strato dell’impasto copre e chiude la vastedda, che prima di essere infornata viene cosparsa di fiori di sambuco. Sulle origini della vastedda cu sammucu, Franco Amata, docente universitario di storia dell’agricoltura in pensione e sindaco di Troina dal 1987 al 1992, scrisse un piccolo e pregevole saggio nel quale avanza delle suggestive ipotesi. Secondo Amata, le origini della “vastedda co sammucu” risalgono al periodo compreso tra Quattrocento e Cinquecento. Sono quelli gli anni in cui si afferma il culto per San Silvestro, monaco basiliano, che i troinesi di allora scampati alla peste del 1575 (su 6 mila ne morirono mille e duecento) scelsero come patrono della loro città in sostituzione di San Nicola da Tolentino. C’è una stretta coincidenza tra i festeggiamenti primaverili tra maggio e giugno in onore di San Silvestro e la vastedda co sammucu, che viene impreziosita con i fiori di sambuco che si raccolgono nello stesso periodo dell’anno. Ma è non solo per aromatizzare la vastedda che si usano i fiori di sambuco. Per aromatizzare le pietanze della cucina troinese ci sono fiori e semi di altre piante di cui la campagna troinese è ricca. Nel folklore germanico medievale e in quello dei popoli gaelici, come gli scozzesi, il sambuco era denominato “l’albero di Holda”, la fata benevola dai lunghi capelli biondi.
I monaci tedeschi piantavano alberi di sambuco a protezione delle loro abbazie, anche i contadini scozzesi li piantavano sulla loro terra per proteggerla da ogni energia negativa e dagli attacchi dei fulmini come facevano i contadini troinesi che piantavano alberi di sambuco attorno le loro case di campagna per metterle al riparo dagli spiriti maligni. E’ molto probabile che questa venerazione dei popoli del nord Europa per l’albero di sambuco sia arrivata a Troina attraverso i Normanni, che scelsero Troina nell’XI secolo come prima capitale del regno che stavano costruendo in Sicilia.
Silvano Privitera