Lezione di Bersani alla scuola di formazione politica dei giovani democratici di Troina

Alla scuola di formazione politica organizzata dal circolo Enrico Berlinguer dei giovani democratici di Troina è intervenuto Pierluigi Bersani, che ha tenuto la lezione sul tema “democrazia, stato sociale e lotta alle disuguaglianze”. C’era un nutrito gruppo di giovani nell’aula consiliare ad ascoltare e vedere sullo schermo Bersani che parlava da remoto, dalla sua casa di Piacenza. Per Bersani c’è un nesso tra democrazia e uguaglianza. Sono due cose che vanno di pari passo. Se aumentano le disparità sociali, diminuisce la democrazia. Con quello che Bersani chiama il salto tecnologico, l’introduzione del digitale nell’economia reale, si sono modificati le gerarchie sociali e i rapporti di prodizione nei paesi occidentali, sono aumentate le disuguaglianze sociali e ridotti gli spazi di democrazia. “L’economia e la produzione della piattaforma e dell’algoritmo è la novità, ma non c’è ancora un pensiero a domarla”, ha detto Bersani. In questo nuovo tipo di economia della piattaforma, c’è un centro di comando, ma non si sa dove sia. Chi comanda non mette il capitale, che gli viene fornito da quelli che usano gratuitamente i suoi servizi, come avviene nel mondo del web dove il capitale è costituto dai dati personali degli utenti. “Non ti vendono macchinari, ti vendono sistemi, servizi alla produzione”, ha aggiunto Bersani. Il mondo del lavoro, sia quello dipendente sia autonomo, è disarticolato. Negli ultimi anni si è passati da 400 a 900 tipi di contratto di lavoro che hanno indebolito i lavoratori. Bisogna ripartire dal lavoro per affrontare queste novità e ridurre le disuguaglianze. sostiene Bersani. Ad aumentare le disuguaglianze sociali ha contribuito non poco lo smantellamento dello stato sociale, che nei trent’anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale nel 1945 fino alla metà degli anni settanta le aveva ridotte con un sistema sanitario universalistico rivolto a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito e con l’ampliamento dell’accesso all’istruzione ai giovani delle classi popolari che prima ne erano sistematicamente escluse. In quei trent’anni, che furono definiti nel 1979 dall’economista francese Jean Fourastié “les trente glorieuses”, la democrazia ha consentito un processo di emancipazione e di eguaglianza dei diritti. Ai nostri giorni, deperisce e perde appeal la democrazia, se non riesce a garantire e favorire processi di emancipazione, eguaglianza dei diritti civili e sociali e un efficiente stato sociale.
Silvano Privitera

Published by
redazione-vivienna