Enna: “Non fiori ma opere di bene” per la stazione ferroviaria
di Massimo Greco
In attesa di acquisire copia dei verbali relativi alle celebrate conferenze di servizi, non possiamo che prendere atto con tanta amarezza dell’ennesimo sfregio nei confronti del nostro territorio.
Proprio nei giorni scorsi avevamo affiancato la creazione dello scalo ferroviario, alla realizzazione dell’autostrada e all’elevazione di Enna a capoluogo di provincia, quali “big players” capaci di generare effetti moltiplicatori in termini di sviluppo sociale ed economico.
A questi tre “motori dello sviluppo” ci siamo permessi di affiancare la più recente realizzazione dell’Università Kore, sì proprio quell’Istituzione capace di generare capitale umano, sociale ed economico a cominciare da quanto già fatto in questi 17 anni per finire nel realizzando progetto del Policlinico.
Alcuni esponenti della politica locale, che non hanno esitato a “stracciarsi le vesti” per respingere le avances nissene, nulla hanno fatto per impedire che il citato progetto delle Ferrovie dello Stato venisse portato alle programmate e nefaste conseguenze, così come, del resto, nulla hanno fatto per riscontrare la legittima esigenza dell’Università Kore di ampliare l’offerta ricettiva degli studenti. In questo contesto manifestamente deficitario, in cui è stato pure chiesto alla stessa Università di trasferire a Enna-Alta una o più facoltà, bisognerebbe gradire “non fiori ma opere di bene”.