Aidone. Per la festa di san Filippo apostolo (primo maggio) vedere il fercolo del Santo per le vie cittadine, è stato davvero emozionante dopo i due pesanti anni di sospensione di qualsiasi tipo di processione religiosa. La statua viene portata a spalla da chi, come vuole la prassi, si prenota, ad inizio anno, al Santuario. Da sempre c’è stata la fila per guadagnarsi un posto come portatore. Quest’anno, le prenotazioni erano arrivate a 26, ma, così come è avvenuto per la festa di Pasqua, per i portatori era d’obbligo sottoporsi a tampone. All’uscita del Santo, però, i portatori arrivavano ad appena una decina: un numero insufficiente per sorreggere il pesante fercolo. “Alcuni di buona volontà – afferma il direttivo del Comitato del santuario- hanno deciso pertanto di sottoporsi in loco al tampone somministrato da un infermiere aidonese, ma il numero era ancora insufficiente. Stavamo prendendo la drastica decisione di non fare la processione ma di uscire la statua sul sagrato! Per fortuna di persone di buona volontà ad Aidone ce ne sono molte e grazie al loro aiuto (e non alle chiacchiere) San Filippo è potuto uscire seppur con un numero basso di portatori”. Giunti in piazza Umberto, però, ci si è resi conto delle poche forze a disposizione e che non era possibile proseguire lungo il tragitto tradizionale. Continua il direttivo: “Pertanto noi del direttivo (e non solo il parroco che in questo momento viene ingiustamente attaccato) abbiamo deciso di accorciare il giro come già accaduto in diversi anni (2010 e il 2016). Squallido il comportamento di chi ha deciso di togliersi la fascia della confraternita e ancor più squallido l’applauso di qualcuno che ha acconsentito al gesto ignobile”. Qualcuno avrebbe anche ipotizzato motivazioni economiche dietro l’accorciamento del giro sostenendo che “il Santo prende i soldi in chiesa”. “Informiamo costoro – specifica il direttivo- che anche in processione i soldi vengono raccolti” con l’invito a prendere visione del bilancio. Il direttivo sottolinea l’incessante lavoro nei giorni che precedono la festa, peraltro reso in maniera gratuita. A chi si è lamentati anche di una “scarsa organizzazione”, l’invito del direttivo è di inserirsi nel comitato e di gestire la festa, per capire quanto è difficile!” Assicura infine la massima solidarietà al parroco e rettore del Santuario per l’incessante lavoro, per come gestisce il tutto e soprattutto per la pazienza che mostra e plaude i cittadini di buona volontà che gratuitamente (per loro scelta) hanno permesso la processione.
Angela Rita Palermo