Le indagini sarebbero incentrate sulla società, Oasi srl, Agrima Srl, «Villaggio Cristo redentore srl», che fanno parte della Fondazione «Oasi città aperta», e sull’Ircss Oasi Maria Santissima, l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per il quale il Vaticano ha già disposto un’ispezione con la commissione ispettiva insediata dal 3 maggio. Complessa è la rete societaria con rapporti economici tra le diverse società – strutturate secondo il Dg Claudio Volante destituito lo scorso marzo dal Cda dell’Ircss, come scatole cinesi. Secondo l’ex Dg Volante, i problemi per lui sarebbero iniziati quando ha chiesto che Oasi Srl, debitrice verso l’Ircss, quanto meno compensasse con i 500 mila euro al mese dei quali 250 mila per gli affitti degli immobili che l’Ircss versa a Oasi Srl. La «Villaggio Cristo redentore Srl» è controllata dalla Fondazione per il 30% e da Oasi Srl per il 70%, mentre Agrima Srl gestisce 750 ettari di terreno.
L’Oasi avrebbe esposizioni per 60 milioni, 10 con tre banche e il resto con l’erario. Dal 2017, anno della morte di don Ferlauto, non sono stati versati nè contributi nè tasse e oggi la struttura paga circa 1 milione di euro annui solo di oneri passivi per l’indebitamento.
La notizia è stata ripresa da diversi giornali on-line. Quanto sopra è una parte da quanto pubblicato sul quotidiano “Giornale di Sicilia”.