La prima protesta giorno 8 aprile in piazza Bernini ad Enna Bassa adiacente alla fermata dei pullman, agricoltori e allevatori avevano stilato un documento attraverso il quale spiegano le motivazioni del presidio per una crisi sanitaria nata nel 2020 e la guerra in Ucraina del febbraio scorso e che tuttora persiste che hanno segnato negli ultimi anni e segnano tutt’oggi, una tendenza ingiustificata all’aumento dei prezzi delle materie prime che sta conducendo il comparto agricolo e zootecnico ad una lenta ed agonizzante morte. E, domattina alle 11 ritornano a manifestare, alle 11 parteciperanno diversi sindaci della provincia ennese.
La conseguenza di queste premesse è che gli allevatori sono costretti ad abbattere in anticipo i capi, rimettendoci in termini di guadagno, i coltivatori, a causa del rincaro dei prezzi del seme devono anticipare le spese e contrarre debiti per carenza di liquidità, senza avere la certezza del guadagno.
Alla luce di ciò siamo uniti in questo presidio per sensibilizzare i cittadini tutti e per rivendicare la dignità che ogni uomo ed onesto lavoratore merita e per chiedere l’immediata e non negoziabile approvazione dei seguenti punti:
1.la riduzione del prezzo del carburante che non sia limitato nel tempo ma che perduri, affinché vengano abbattuti i costi delle materie prime poiché dal carburante dipendono i costi di trasporto delle stesse.
2.provvedimenti immediati per favorire la liquidità alle imprese agricole mediante anticipazione del pagamento delle domande a superficie (PSR)
3.intervento per scongiurare l’interruzione dei servizi tecnici erogati dall’Istituto Sperimentale Zootecnico della Sicilia a favore di noi allevatori, servizi importanti ed indispensabili, la cui mancanza aggraverebbe ulteriormente l’attuale stato di crisi che sta vivendo il nostro comparto
4.proroga non inferiore ad un anno sulla misura Psr 4.1″.