Sarà il tribunale di Giustizia amministrativa di Catania a dirimere la questione relativa all’Istituto di Valverde, ex Magistrale di Enna, divenuto, in questi ultimi mesi, complice un servizio andato in onda in una nota trasmissione satirica, oggetto di querelle tra il Comune capoluogo, che ne rivendica la restituzione e il Libero Consorzio Comunale di Enna che ne ha, da oltre un ventennio il possesso, in virtù di una apposita legge, in forza della quale è stato concesso l’uso per destinarlo ad istituto provinciale. Il Libero Consorzio ha depositato venerdì 25 marzo il ricorso al Tar di Catania contro la delibera della Giunta Comunale, con la quale, inaspettatamente e senza alcuna interlocuzione istituzionale chiede e intima l’Ente a restituire l’immobile perchè secondo la tesi sostenuta dal Comune, la ex Provincia lo avrebbe abbandonato, venendo meno la destinazione d’uso. “Sono dispiaciuto per come la questione sia stata posta e per come sia stata condotta – ha dichiarato il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Enna, Girolamo Di Fazio – abbiamo fin qui assorbito i colpi, abbiamo evitato ogni provocazione convinti e possiamo certamente dimostrarlo che quanto motivato dall’Amministrazione Comunale non risponde a verità. L’Istituto non è stato affatto abbandonato, dal 2016 la scuola è stata trasferita solo perchè si sono dovuti effettuare dei lavori strutturali per consentire di migliorare l’edificio da un punto di visto sismico, interventi non compatibili con la permanenza degli studenti in sede. Un trasferimento avvenuto allora di comune accordo con la scuola con la quale abbiamo da sempre avuto un’interlocuzione, divenuta oggi una specifica richiesta che è quella di trasferire, non appena l’istituto sarà rifunzionalizzato, cioè sarà reso agibile, il liceo Musicale e il coreutico. E di questi giorni la richiesta di un contributo al Miur di 150 mila euro da destinare alla progettazione relativa all’efficientamento energetico, che prevede la sostituzione degli infissi e il rifacimento del prospetto, oltre alla rifunzionalizzazione degli spazi interni per consentire la ripresa dell’attività scolastica in sicurezza, già a partire dal prossimo anno scolastico. Ciò che mi rammarica in questa vicenda – conclude Di Fazio – è il silenzio assordante delle autorità scolastiche, dei sindacati, degli esponenti politici che hanno, discutibilmente, scelto di stare a guardare”.