Enna. I segretari provinciali della Cgil, Antonio Malaguarnera, della Cisl, Carmela Petralia e dell’Uil Vincenzo Mudaro tracciano per grandi linee l’attività dell’anno e gli impegni futuri sperando che il nuovo porti con se salute, lavoro ed il benessere per tutti. Un grazie particolare hanno rivolto a tutti gli operatori sanitari per i loro sacrifici nel contrastare questa epidemia pericolosa a scapito della loro vita. Sono tante le emergenze che continuano ad affliggere la provincia ennese. La pandemia non fa altro che acuire la marginalità e la criticità delle aree interne della Sicilia; poche le aziende presenti che faticano tanto a rimanere aperte e costrette “a ricorrere agli ammortizzatori sociali per evitare di licenziare i lavoratori”. A pagarne le conseguenze – sottolineano Malaguarnera, Petralia e Mudaro – continuano ad essere le donne e i giovani costretti a fuggire mentre in provincia di Enna il divario di genere rimane ancora troppo elevato. La metà delle donne in età ancora attiva non lavora e una su cinque cerca un’occupazione ma senza alcun esito positivo. E dire che questa provincia vanta tante risorse che potrebbero sviluppare delle vere eccellenze e un serio volano di sviluppo, basterebbe evidenziare l’artigianato, l’agroalimentare, il turismo, la piccola industria, il commercio determinando uno sviluppo del territorio con una crescita in termine di occupazione e qualità della vita. Oggi manca una visione strategica per mettere a sistema tali valide risorse e trasformare in reali opportunità di riscatto, sfruttando al massimo con criterio e sinergia le risorse del Pnrr. Il Piano di ripresa può e deve rappresentare la cartina tornasole ma bisogna essere capaci ed in grado di sfruttare al massimo le risorse economiche che il piano mette a disposizione. Per fare tutto questo serve una condivisione di intenti, necessario che i comuni aprano al confronto con le parti sociali bella complessa fase dell’attuazione dei progetti anche a livello territoriale. Ciò di cui si ha bisogno è una sinergia congiunta tra le istituzioni e le parti sociali affinchè si mettano insieme i bisogni del territorio per far partire la progettualità che siano in linea con le assi previste dal Piano. Necessario avere e creare una nuova visione della provincia in modo da renderla più attrattiva per le imprese che vogliono venire ad investire sfruttando al massimo le potenzialità delle zone franche montane di cui quasi tutta la provincia di Enna è già parte integrante.