Barbablù fest: “Gli zii di Sicilia” Totò, Mirello e la… Malafemmina (video)

Stasera è successo un evento epico! Ma che dire? Ancora più epico delle nozze di William e Kate, della reunion dei Ricchi e Poveri e di Al Bano e Romina.
Stiamo parlando dell’incontro dibattito tra Totò (Cuffaro) e Mirello (Crisafulli). Una nuova coppia è nata (anche se vecchi amici da lunghissima data)! Ed Aidone è stato il teatro in cui si è consumato l’idillio. I due, pesi massimi della politica siciliana, si sono incontrati, hanno dato spettacolo. Ma, dando a Cesare quel che è di Cesare, hanno anche fatto riflettere. Perché la Malafemmina del titolo non è messa là a caso per fare sorridere. La Malafemmina è la Sicilia che, nonostante tutto, vede ad oggi in Cuffaro e Crisafulli due politici che ormai non esisterebbero più. Li abbiamo attaccati, strapazzati, li abbiamo derisi, satireggiati, riempiti di sberleffi, ma in fondo meritano rispetto perché hanno sempre bene incassato e, nel bene o nel male, hanno rappresentato la Sicilia con le sue contraddizioni. Hanno rappresentato e rappresentano i Siciliani, quei Siciliani “sperti”, quelli sornioni, simpatici, “vasa vasa”, amichevoli, “furbacchioni” e, in ultima analisi, umani, troppo umani. Anche il passato di ambedue questi politici ci mostra davanti l’Uomo con i suoi alti e i suoi bassi. E se ambedue si chiedono se gli ennesi sanno chi siano oggi i loro rappresentanti nelle Camere e nel Senato non hanno tutti i torti. Tutti, infatti, conoscono Crisafulli e tutti conoscono Cuffaro.

Tutti, in fondo in fondo, hanno sognato almeno una volta di essere un Crisafulli e un Cuffaro nei loro tempi d’oro. Perché dinnanzi a tante comparse, a tante maschere, a tanti pupi, a tanti dilettanti allo sbaraglio nella politica, questa coppia è una coppia gigantesca. Da meritare rispetto.

Perché, concediamo l’onore delle armi, chi sa incassare (ma sa anche prendersi in giro), stavolta lo dobbiamo dire anche se parliamo di Cuffaro e Crisafulli, Giganti in mezzo a tanti nani.

Barbablù fest nei giardini del Museo Archeologico di Aidone fortemente voluto dall’assessore regionale ai Beni culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il festival vanta la direzione artistica del regista Giuseppe Dipasquale, l’organizzazione di Terzo Millennio di Andrea Peria Giaconia.

Clicca sulla foto in calce per il video della registrazione della diretta:


Moderatore il giornalista del Foglio Giuseppe Sottile, “gli zii di Sicilia” – così li ha definiti Pietrangelo Buttafuoco, ideatore del festival Barbablù e organizzatore dell’incontro i due nei panni degli ultimi politici di una Sicilia “che la politica non la sa fare più” hanno raccontato la loro storia ed i loro “inciampi”, due che hanno tanto da raccontare, possiedono una dote: “Saper ascoltare”, ecco alcune delle loro “battute”:
“Se parlano ancora di noi, vuol dire che abbiamo costruito qualcosa “, esordisce Crisafulli che dal palco lo dice subito, “per sgomberare il campo”: “Io e Cuffaro siamo amici, molto amici, dal 1991. Sono stato pure indagato per essere andato a trovarlo in carcere ” . Parlano di tutto, dai rifiuti – “la mafia è nelle discariche e non nei termovalorizzatori che avrebbero risolto il problema ” , dice Cuffaro e di averne fatti altri di errori: ” Tantissimi altri, per i quali non ho pagato. Quindi alla fine credo di aver pareggiato i conti”.
Crisafulli nel finale chiama Cuffaro Totuccio: “Siamo gli zii di Sicilia, gli ultimi dei Mohicani”.

Crisafulli il 27 settembre presenzierà alle prime 13 lauree della facoltà romena di Medicina, la seconda università che ha voluto a Enna: la prima è la Kore per la quale si era incatenato in autostrada. Cuffaro invece sta tentando di ricostruire la Democrazia cristiana e annuncia che alle elezioni d’autunno nei comuni “ci saranno liste piene di giovani: la nuova Dc c’è”.

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redazione-vivienna