“In questi Comuni sono state disposte la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali e di pubblica utilità, e ferree limitazioni per il transito in ingresso ed in uscita – evidenziano i sindaci -. Tutto ciò ha creato moltissimi disagi per la consegna di beni di consumo e materiali connessi ai cicli produttivi”. Secondo i sindaci di Salemi, Troina, Agira e Villafrati queste “ulteriori misure restrittive hanno aggravato la già precaria situazione socioeconomica” con “ingenti danni al commercio, alle piccole imprese, al mondo delle professioni e all’artigianato”.
Tutto ciò “provocherà a cascata – prosegue la lettera – una notevole riduzione delle entrate tributarie, creando non poche difficoltà finanziarie ai bilanci degli enti”. Per questi motivi “e al fine di scongiurare possibili conseguenze anche nefaste per le nostre comunità – dicono Venuti, Venezia, Greco e Agnello – chiediamo che nel prossimo decreto relativo ai trasferimenti aggiuntivi agli enti locali per l’emergenza Covid-19 venga inserita una riserva aggiuntiva per i Comuni italiani più colpiti e dichiarati ‘zona rossa’”.
“Quando la messa in sicurezza sotto il profilo sanitario sarà conclusa tutti guarderanno alla ripresa economica e lo stesso intendono fare le nostre città”, aggiungono i quattro sindaci spiegando il significato della lettera. “Salemi, Troina, Agira e Villafrati chiedono di potere guardare con fiducia al futuro come tutti gli altri comuni italiani dichiarati ‘zona rossa’ – concludono – ma il cammino sarà lungo e difficile, per questo chiediamo che lo Stato sia accanto alle nostre comunità con un piano strutturato di interventi aggiuntivi che possa riportare tutti sulla stessa linea di ri-partenza e ridare la certezza di un futuro migliore”.