La Commissione è presieduta dal Commissario Straordinario dell’ATO, da un funzionario dell’Assessorato Regionale, da tre Sindaci (Calascibetta, Nicosia e Regalbuto), da un rappresentante delle Organizzazioni Sindacali e da un rappresentante dei Comitati Cittadini per l’Acqua Pubblica.
Per quanto sopra, è chiaro che il compito demandato alla Commissione è delicatissimo e al tempo stesso è una ghiotta possibilità di mandare a casa il gestore, qualora le inadempienze siano tali da portare alla tanto agognata, da parte della stragrande maggioranza degli utenti, risoluzione del contratto.
Per verificare le criticità sul servizio idrico, che in questo territorio sono tantissime e molte, questo Coordinamento dei Comitati Cittadini Ennesi, per evidenziare le specificità territoriali, in data 12/02/2019, ha inviato una PEC ai 19 Comuni che fanno parte dell’ATO idrico di Enna. Con le comunicazioni trasmesse via PEC ai Presidenti dei Consigli Comunali ed ai rispettivi Consiglieri Comunali, gli stessi sono stati invitati, in tempi brevi considerati i tempi limitati per la consegna della relazione al Presidente della Regione, a tenere una seduta di Consiglio Comunale straordinaria per approvare un allegato odg attraverso il quale il consesso invitava il Sindaco ad acquisire una apposita relazione redatta dall’Ufficio Tecnico per fare emergere le criticità del servizio idrico in ciascun Comune, da inviare alla Commissione Tecnica di cui sopra, a chiedere di rendere pubblici i verbali della Commissione e ad acquisire la relazione finale della stessa Commissione per esaminarla in apposita seduta consiliare.
Orbene, alcuni Consigli Comunali si sono già tenuti, come Agira, Troina, Aidone e Centuripe. Di altri abbiamo notizie che qualcosa si muove (Catenanuova). Altri (Enna) hanno ritenuto di audire in conferenza dei capigruppo il Coordinamento dei Comitati Cittadini Ennesi dando mandato al Sindaco per approfondire il tema. In altri i Consigli si sono tenuti senza che il Presidente del Consiglio avesse inserito l’argomento all’odg (Regalbuto), ma, naturalmente, senza potere assumere alcuna decisione. Altri hanno ritenuto di non comunicare ai consiglieri quanto richiesto con PEC (Valguarnera e Piazza Armerina). Degli altri Comuni (Assoro, Calascibetta, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Pietraperzia, Sperlinga, Villarosa) non si hanno notizie di alcuna attività.
Nei Comuni di Regalbuto e Valguarnera, dopo una serie di polemiche è stato preso l’impegno di inserire l’odg alla prima seduta utile (a Catania si dice: prima S. Agata è stata rubata e dopo hanno messo le grate di ferro!!!!!!).
Come si può ben notare, sono pochi i Comuni che hanno sentito il dovere di dedicare un po’ di tempo ad un problema sentito dalla popolazione.
Al di là degli atti consumati dai Presidenti dei Consigli che, probabilmente, ricevuta la PEC, hanno omesso di comunicare a tutti i consiglieri quanto richiesto (non si giustifica altrimenti il silenzio di tutti quei Comuni che non hanno dato riscontro alla richiesta), in questa sede una riflessione ci sia consentita: sicuramente non siamo in campagna elettorale e per queste ragioni i nostri rappresentanti istituzionali non svolgono il ruolo di interpreti degli interessi della propria collettività che da tempo ha manifestato che è stanca di pagare l’acqua tra le più care d’Italia, ricevendo, peraltro, un servizio sicuramente non corrispondente, in termini di qualità e funzionalità, a quello che si paga.
Magari, parecchi di quelli che oggi fanno finta di non capire o di non leggere, ieri ai cittadini hanno chiesto il voto anche per tornare alla gestione pubblica del servizio. I cittadini hanno, attraverso questa vicenda, la possibilità di vedere il vero volto dei propri amministratori.
Invitiamo, ancora una volta, tutti i rappresentanti istituzionali eletti di farsi carico delle esigenze dei cittadini e di mettersi al loro servizio.
comunicato stampa