Dopo la rituale benedizione ad opera di Padre Giunta, a tagliare il nastro quest’anno, è stato il sindaco Carmelo Barbera.
“Abbiamo iniziato da giovanissimi, quando, assecondati dall’allora arciprete don Luigi Ragusa, abbiamo messo su un piccolo presepe e nel tempo abbiamo cambiato materiale e stili, passando dal legno, al gesso, e alla pietra” ha detto Alfredo Gallina, Presidente del Centro che si occupa annualmente dell’allestimento.
In particolare, i monumenti e le miniature sono state realizzate da Paolo Favazza, coadiuvato da Maurizio Potenza, Giovanni Gallina e Angelo La Magna per gli effetti scenici, le luci e i progetti idraulici.
Fondamentale la presenza dei numerosi ragazzi che frequentano il centro e si mettono in gioco cimentandosi nell’artigianato e collaborando con interesse e curiosità alla realizzazione di un’opera che è ormai simbolo del Natale a Leonforte ed è espressione di arti e mestieri che rappresentano un intero anno secondo un preciso schema, come per i famosi presepi napoletani: gennaio, il macellaio o salumiere; febbraio, il venditore di ricotta o formaggio; marzo, il pollivendolo; aprile, il venditore di uova; maggio, la donna che vende ciliegie; giugno, il panettiere; luglio, il venditore di pomodori; agosto, il venditore di cocomeri; settembre, il contadino; ottobre, il vinaio; novembre, il venditore di castagne; dicembre, il pescivendolo.
Un presepe che si offre alla comunità per lanciare un messaggio di pace che va oltre il credo religioso, oltre l’identità per diventare fulcro di valori e princìpi da condividere e diffondere.
Il presepe, la cui inaugurazione ricorre il 16 dicembre di ogni anno, rimarrà aperto al pubblico sino al 6 gennaio 2019,tutti i giorni, dalle 17 alle 20.30, e i festivi anche la mattina.
Livia D’Alotto