Ad oggi sono diverse le iniziative messe in campo: visite didattiche, uscite domenicali, escursioni e riscoperta di culti come il “rito della luna miele” che ha visto coinvolte delle coppie di sposi proprio nel sito della Sicula Tempe, dopo il rito nuziale in Chiesa; si tratta di un’antica usanza dei popoli del mediterraneo che consiste nel far bere idromele e mangiare del miele, quest’ultimo simbolo di nutrimento, fertilità ed essenza, tutti elementi che si ricollegano alla Sicula Tempe.
Tanti i turisti, i curiosi e gli studiosi che hanno potuto visitare il sito, è di qualche mese fa la visita del noto giornalista e conduttore televisivo Antonio Lubrano rimasto incantato dalla bellezza del paese.
Attrazione turistica, interesse per la conoscenza storico-monumentale e attenzione per l’apprendimento dei più piccoli hanno dato rilievo alle attività orbitanti attorno alla Sicula Tempe e non solo, è di questa estate una escursione al fortilizio di Tavi, un itinerario archeologico – paesaggistico che potrebbe diventare preludio per altri come l’Ipogeo di Sant’Elena dove sono presenti preziosissimi affreschi.
Diversi i progetti possibili quindi, se, nel proseguo del dialogo tra pubblico, privato e comunità.
“Avere le chiavi di accesso al sito da un privato vuol dire avere tante responsabilità e fiducia e per questo sono grato” ha detto Crimì che ha come prossimo obiettivo quello di realizzare degli incontri sulla mitologia classica, in particolare sull’importanza della Dea Venere, perché “Conoscere le proprie origini e il luogo in cui si vive è necessario all’uomo per guardare avanti ma soprattutto al futuro dell’identità del territorio stesso”.
Livia D’Alotto