La protesta è stata pacifica ma decisa, e comunicata al presidente della SRR Armando Glorioso, sindaco di Nissoria. Presenti agenti e carabinieri, ed i rappresentanti sindacali, i quali, ancora una volta, hanno ribadito con Filippo Manuella dell’Uil la necessità che l’impianto riprenda la sua attività. “Per la ripresa dell’impianto non ci vogliono due milioni di euro ma molto di meno . Ora che i comuni hanno iniziato la raccolta differenziata la presenza dell’umido, che è una risorsa, è importante ed è nelle condizioni di guadagnare soldi ed aumentare i posti di lavoro. Speriamo che i sindaci, nessuno escluso, capiscano tutto questo”.
Armando Glorioso è stato informato del sit-in ed ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà per i lavoratori che ancora non sono stati ricollocati e che vivono una situazione finanziaria drammatica. Su 380 lavoratori del bacino si è riusciti in due anni a riassumerne 310.
“Gli altri 70- dichiara Glorioso – contavamo di assumerli in tempi più brevi. Ma i numerosi contenziosi con i comuni, sia in ordine al collocamento dei lavoratori che al mancato pagamento della SRR e degli anticipi per i conferimenti in discarica, hanno comportato un ritardo che ha penalizzato tutti” .
“La SRR stessa – prosegue Glorioso – deve assumere altre sei unità mentre la società di scopo altre 18. Il restante nei vari comuni dove il posto è previsto , circa 25 in sostituzione di altrettanti che andranno in pensione entro quest’anno. Ma per venire incontro ai lavoratori che giustamente non possono aspettare i tempi e vivere anche l’ansia della mancata ricollocazione, ho discusso con i sindacati la possibilità di assumere queste persone in una unica soluzione, e contestualmente fare un accordo sindacale con il quale vengono posti in aspettativa non retribuita. Non risolveremo il problema finanziario in questo modo, ma daremo la certezza della ricollocazione che spesso viene messa in dubbio. Con i tecnici e gli avvocati della SRR al momento non siamo riusciti a trovare una soluzione migliore. Lancio sempre un appello ai miei colleghi sindaci di farsi carico di questo problema anche se ormai si sono sistemati i loro cantieri. Chi fa il sindaco ha delle responsabilità non solo nei confronti del proprio comune ma anche dell’intero territorio in cui il proprio comune è inserito. Pochi sono stati comuni virtuosi come Regalbuto e Centuripe e qualche altro, ma tutti gli altri non hanno dimostrato grande collaborazione”.