“Non sembra neppure Sicilia” recita, ma gli studenti siciliani non ci stanno.
Nella notte di Lunedì 16 Luglio alcuni studenti e studentesse dell’università di Catania hanno rimosso o coperto i manifesti pubblicitari dell’università Kore, di Enna, che nei giorni scorsi hanno suscitato scandalo. <<Via la Kore dalla Sicilia>> recitano gli striscioni appesi dalle studentesse e dagli studenti che, in una nota del Coordinamento Universitario Catania, spiegano il motivo della loro protesta.
Il rettore della Kore Cataldo Salerno aveva dichiarato: «Professori, ricercatori e imprenditori ce lo dicono ogni volta che arrivano in ateneo. Sappiamo che è una valutazione negativa dell’Isola ma per noi è un vanto». Frasi che pesano come macigni sulle vite di quegli studenti che scelgono consapevolmente di non abbandonare la propria terra.
Dichiarano infatti <<Da troppo tempo la Sicilia è assoggettata a politiche predatorie e saccheggiatrici, è così in tutti gli ambiti politici ed economici, il tutto a discapito della popolazione. Siamo una terra dalla quale si traggono innumerevoli risorse ma ci torna indietro sempre e solo deficit e debito. Tra chi maggiormente risente della condizione socioeconomica a cui siamo stati costretti, ci siamo noii giovani: abbiamo il più alto tasso di disoccupazione giovanile e centinaia di migliaia di giovani che ogni anno emigrano.>>
Infatti:<< La fuga dalle università del Sud sposta capitale umano che poi viene messo a valore al Nord, secondo Svimez esso frutta un indotto di 3 miliardi di euro. Soldi e giovani che il Sud e la Sicilia perdono e che non avranno mai più indietro, neanche in forma di finanziamenti pubblici: di fatto, sulla base dei criteri di immatricolazioni e merito, gli investimenti verso i nostri atenei non hanno fatto ch diminuire a favore di quelli del Nord Italia. Un circolo vizioso questo che rende meno attrattive le nostre università. Un problema solo formale, visto che sostanzialmente la nostra formazione è pari se non migliore a quella di qualsiasi altro studente proveniente dal Nord.>>
Concludono:<<Lo slogan pubblicitario ideato dal rettore della Kore è riprovevole per la retorica coloniale con cui ci somministrano le informazioni e che ci vuole sempre più discriminati, pregiudicati e inferiori. Abbiamo scelto di esporci e non tacere più, ribadendo che chi pensa di venire in Sicilia a fare il suo unico profitto, denigrando noi e la nostra terra può benissimo andare via.>>