Mercoledì notte, in provincia di Enna, nel piccolo comune di Pietraperzia, paese colpito da una forte emigrazione e con poche migliaia di abitanti, spari hanno frantumato il vetro di una finestra dell’abitazione dove, da poche settimane, alloggiano circa venti migranti. Il centro è gestito dall’Associazione Don Bosco 2000 che è impegnata da decenni nel campo dell’accoglienza e dell’ospitalità ai migranti con esperienze considerate “best practice” nel campo, soprattutto per le attività legate allo SPRAR di Piazza Armerina. Dopo l’ampio risalto dato alla notizia anche a livello nazionale, sono arrivate le espressioni di solidarietà e vicinanza da parte di singoli cittadini, associazioni e movimenti.
Il rappresentante di Potere al Popolo di Enna, Gaspare Di Stefano, sottolinea come “L’atto intimidatorio si inserisce in una fase di campagna di odio razziale, di istigazione alla violenza nei confronti dei più deboli, di ricerca di un capro espiatorio per spostare l’attenzione dai veri problemi sociali ed economici che attanagliano le nostre comunità. Esprimiamo piena solidarietà ai giovani migranti, alle lavoratrici e ai lavoratori che operano nel centro di accoglienza”. Il Comitato No MUOS No War di Piazza Armerina “… esprime fraterna solidarietà all’Associazione Don Bosco 2000. E vicinanza ai migranti e agli operatori oggetto di un vile attentato. Il Comitato No MUOS sarà presente con una delegazione alla manifestazione indetta dai movimenti dopo i fatti di Macerata che si terrà a Catania sabato 17 febbraio alle ore 17.30, concentramento ingresso Villa Bellini. Partecipare assume una valenza molto forte dopo l’attentato di Pietraperzia”.
(Antonella Santarelli)