Enna ce la farà ad essere scelta ad ospitare il set cinematografico del film “Il Casellante” di Camilleri

Giorni fa in RAI-TV Andrea Camilleri in una intervista, alla domanda: quali ricordi giovanili ha di suo padre, ha citato Enna quando tra il1945 e il 1948 si ritrovò qui residente con la famiglia allorquando il genitore era stato chiamato a dirigere l’INT (Istituto Nazionale Trasporti) e …raccontando …raccontando ha detto che ha tanti bei ricordi della nostra città!
È di questi giorni anche la notizia della candidatura di Enna per l’ambientazione delle riprese del film “Il Casellante” che tanto successo ha già avuto come pièce teatrale in tournée in tutta Italia e per ultimo, a fine maggio scorso, al Teatro Sistina di Roma. In molti sono convinti che se Camilleri ‘ci mette la buona parola’ presso la produzione, con la sua autorevolezza, in quanto autore del racconto ambientato in Sicilia nel 1945, Enna ce la può fare, potrebbe avere ‘voce in capitolo’ al fine poter vedere il primo ciak – previsto nel mese di ottobre – tra le strade del capoluogo più alto d’Italia.Nel 2014 ad Andrea Camilleri è stata conferita la cittadinanza onoraria.

Salvatore Presti


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Pubblichiamo dello stesso autore l’articolo tratto dal libro “ENNA – Il filo della memoria” dal titolo “Andrea Camilleri nella città degli erei”:
“”Il documentario “La Sicilia di Camilleri, che ripercorre le tracce della sicilianità del commediografo e famoso scrittore empedoclino è stato, come si sa, ambientato e girato qualche tempo fa nella nostra città per volere dello stesso Camilleri, che ha inteso così render omaggio ad Enna, a lui cara sin dagli anni giovanile…. “un amore a prima vista”. Chi si trova a conversare con lui nota che al ricordo di quel periodo trascorso nella nostra città, gli brillano gli occhi con un velo di nostalgia anche se soggiornò solo per circa tre anni nel capoluogo degli Erei. Aveva 21 anni quando con la famiglia venne ad Enna a seguito del trasferimento del padre, direttore dell’INT (Istituto Nazionale Trasporti). Era l’anno 1946, abitò al civico 4 di via Giuseppe Marchese in uno degli appartamenti del palazzo di proprietà della nota famiglia ennese, il cui esponente di spicco era l’avvocato Giulio Marchese. Il palazzo venne demolito negli anni ’60 del Novecento, insieme ad altri caseggiati, per far posto al palazzo UPIM. Turiddu Pasqua (che faceva parte della “comitiva” nella quale Andrea fu accolto quando, spaesato, vagava per la via Roma), ci ha raccontato che, “oltre alle serate trascorse al cinema San Marco e al circolo universitario ‘dà sciata ‘e scarpara’, erano assidui frequentatori dell’unica casa di tolleranza ad Enna (sita in vicolo Bastiglia) e dei Veglioni di Carnevale al Teatro Garibaldi, attesi come la manna dal cielo perché solo lì si potevano avere…incontri ravvicinati con le ragazze. Non trascuravano però di recarsi anche presso la Biblioteca Comunale che per Camilleri “è stata fonte di arricchimento del sapere e sprone alla mia vocazione letteraria”. In quelle severe sale facenti parte del Palazzo Chiaramonte, la comitiva trovava tepore d’inverno (tra i pochi locali pubblici riscaldati negli anni di austerità del dopoguerra) e frescura d’estate. Il cavaliere avvocato Fontanazza, bibliotecario e uomo di cultura, fonte di esperienza di vita, li intratteneva in lunghe e dotte conversazioni, intercalati da coloriti ritratti di noti personaggi ennesi di quel tempo. Nel 1949, l’inventore del commissario Montalbano, parti alla volta di Roma dove frequentò l’Accademia d’Arte Drammatica, iniziando così nella città eterna, il percorso artistico e letterario che gli ha regalato notorietà in Italia e all’estero. Gli altri amici ennesi di Andrea Camilleri sono stati il compianto Franco Cannarozzo, diventato scrittore di romanzi gialli con lo pseudonimo Franco Enna, Arnoldo Farina che ricoprì la carica di presidente internazionale dell’UNICEF, Umberto Domina, il non dimenticato scrittore di testi umoristici per il teatro e la televisione, Paolo Lo Giudice, medico primario ospedaliero ortopedico, Attilio Di Stefano e Angioletta Giuffrè, già docente e affermata giornalista, unica ragazza della comitiva. Insieme a loro, il nostro interlocutore Turiddu Pasqua che, ci confessa “non manco mai – quando capito a Roma – di andare a trovare il caro vecchio amico per la cosiddetta rimpatriata””.

(articolo pubblicato nella Cronaca di Enna del GdS il 26 aprile 2006 col titolo “Gli anni ennesi di Andrea Camilleri da giovane” e su Vivienna nel 2014)