Sindacati incontrano dirigenza Irccs Oasi Maria SS di Troina

Troina. Massiccia partecipazione dei lavoratori dell’Irccs allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali aziendali Cgil, Cisl, Uil e Nursind. Anche la dirigenza medica e sanitaria ha aderito allo sciopero, discostandosi,però, da uno dei quattro punti della piattaforma rivendicativa: la richiesta di dimissioni dei direttori in quanto queste dipendono dal consiglio di amministrazione e dal suo presidente, padre Luigi Ferlauto. Le altre richieste sono: pagamento di almeno 4 dei 7 mesi di stipendio arretrati, l’adozione di un piano industriale per il rilancio della struttura e l’adozione di una nuova pianta organica e relativo piano del fabbisogno del personale. Hanno raccolto l’invito a partecipare anche le amministrazioni comunali di Agira (assessore Giardina), Leonforte (assessore Rosa Maria), Nissoria (sindaco Armando Glorioso) e Troina (sindaco Fabio Venezia).Da piazza Falcone e Borsellino circa 400 partecipanti allo sciopero, in grandissima parte dipendenti dell’Irccs Oasi Maria SS, si sono mossi in corteo per raggiungere la sede dell’Oasi in via Conte Ruggero, nel centro storico del paese. Dove una folta delegazione è stata ricevuta da padre Ferlauto e dai suoi più stretti collaboratori (Arturo Caranna, Fino Buono e Arturo Impellizzeri). Gaetano Agliozzo (Cgil) ha chiesto al gruppo dirigente dell’Irccs di far capire la situazione finanziaria dell’istituto, se ha un progetto e la volontà di dialogo con i sindacati. Floriana Russo Introito (Cisl) ha chiesto quali azioni l’amministrazione intende mettere in campo per risolvere la crisi. Giuseppe Adamo (Uil) ha insistito su un punto: l’attuale gestione è arrivata all’esaurimento e pertanto deve dimettersi. Nel corso della discussione sono intervenuti anche Giovanni Lavalle della Cgil (“lo sciopero è una manifestazione del disagio e non solo”), Angelo Pirrera della Cisl (“cosa è in grado di fare l’amministrazione per rispondere alle richieste sindacali?”), Mirko Pavone del Nursind (“più che le dimissioni, chiediamo cosa fare”), Luigi Ruggeri dell’Uil (“abbiamo fatto delle richieste chiare e attendiamo delle risposte altrettanto chiare”), Donatella Greco “d’accordo con le motivazioni dello sciopero, tranne la richiesta di dimissioni che competono al cda”)e Maurizio Sturnio della Cisl (“in passato i disagi ci sono stati, ma li abbiamo affrontati perché c’era una prospettiva di crescita, che ora non c’è più). Sono intervenuti anche due genitori (Tindari D’Angelo e Carlo Sanfilippo) di due pazienti ricoverati presso l’Irccs manifestando solidarietà e apprezzamento agli operatori dell’Irccs Oasi Maria SS. Agli interventi dei rappresentati sindacali hanno replicato Arturo Caranna che, ha fatto un excursus della tormentata vicenda della convezione con la Regione Sicilia, che ancora non ha prodotto i suoi effetti per i ritardi burocratici, e parlato di tempi non brevi per pagare gli arretrati. Per il piano strategico e la pianta organica, ha assicurato che l’amministrazione ci sta lavorando. E’ intervenuto infine padre Ferlauto che invitato tutti a lavorare insieme, ma di dimissioni del cda non vuol sentirne parlare. Subito dopo l’incontro con padre Ferlauto e suoi collaboratori, i sindacati si sono riuniti da soli per fare una valutazione delle risposte alle loro rivendicazioni. Insoddisfatti di come è finita la riunione, hanno deciso di mantenere il presidio permanente davanti l’ingresso alla sede centrale dell’Oasi in via Conte Ruggero e di chiedere alla Regione Siciliana di istituire un tavolo tecnico regionale e locale per risolvere una volta per tutte l’annosa crisi dell’Oasi, che sta creando non poche difficoltà ai dipendenti, come si può ben capire dalle testimonianze da noi raccolte tra alcuni dipendenti: Angelo Lo Porto, psicomotricista, (“qui non è solo problema di stipendi, manca anche il materiale necessario per fare bene il nostro lavoro”), Letizia Ragusa, medico, (“vengo ogni giorno da Catania a Troina, ed è difficile andare avanti con i ritardi nel pagamento degli stipendi, ma credo nella ripresa dell’Oasi”) e Pinella Failla, medico, (“nonostante tutto continuiamo a lavorare con la forza e il coraggio che cidanno i nostri assistiti”).

Silvano Privitera

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