Calascibetta. Non potendo sperare in una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa, in quanto il Comune xibetano non ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale (il termine ultimo era fissato entro la fine di giugno 2016), la querelle che ruota attorno all’Ipab, ente di diritto pubblico che ha operato per conto della Regione, assicurando per diversi anni progetti per assistenza, beneficenza e istruzione, rischia di diventare sempre più ingarbugliata. Soprattutto da quando la Regione Siciliana, con un decreto apparso a molti discutibile, ha pensato di trasferire il patrimonio, la dipendente e i debiti dell’ente socio assistenziale al Comune. Una vicenda che, senza un ripensamento dell’assessorato agli Enti locali, rischia di mandare il Comune xibetano in dissesto. Secondo indiscrezioni infatti la cifra che dovrebbe caricarsi in bilancio il Comune potrebbe superare le cinquecento mila euro. Tra questi ci sono anche le somme che spettano all’unica dipendente, diversi anni di arretrati. Un ente, l’Ipab, il cui processo di estinzione sarebbe potuto iniziare nel 2007, ma la Regione ha preferito nominare sia Commissari straordinari che ad acta tenendo così in vita un ente, i cui immobili sono rimasti chiusi: nessuna attività è stata svolta al loro interno, come nella sede storica del Collegio di Maria, dove due piani risultano inagibili. Insomma, per qualcuno, l’Ipab è stato definito una macchina mangiasoldi. Un edificio, il Collegio di Maria, situato in una posizione strategica, che, se cambiata la destinazione d’uso e ristrutturato mediante i contributi dell’Unione europea, potrebbe essere sfruttato per altre attività e dare lavoro a diversi giovani del luogo. Ma sino ad oggi le Amministrazioni che si sono succedute hanno dimostrato, in tal senso, poca lungimiranza. Nel frattempo però ad aumentare sono stati i debiti dell’Istituto per assistenza e beneficenza. Adesso, a seguito della decisione della Regione, ovvero di trasferire le competenze al Comune, la vicenda è tornata a galla e sarà discussa domani sera (giovedì), alle 18, in Consiglio comunale. A presentare l’interrogazione è stata la maggioranza consiliare. Al sindaco Piero Capizzi invece il compito di cercare di chiarire alcuni aspetti che, a molti, appaiono controversi. Ma non tutti sanno quanti immobili costituiscono il patrimonio dell’Ipab. Ci sono case e terreni, alcuni affittati con regolare contratto, altri solo tramite accordo verbale, come l’immobile di Via Conte Ruggero, un locale che per tanti anni è stato affittato per una cifra irrisoria. Ed ancora, terreni in contrada Settafora, Malpasso, Quattrocchi, Realmese, Manna, Sotto La Rocca, Nocetta e Ferreri. Intanto, sulla vicenda che interessa personalmente la dipendente, spuntano delle indiscrezioni: se dovesse rinunciare alle spettanze arretrate l’amministrazione comunale sarebbe pronta ad assumerla in pianta organica. E’ questa la voce che gira negli ambienti politici vicini al sindaco, anche se -a dire la verità- l’assunzione non potrà essere subordinata alla rinuncia del credito che la dipendente vanta nei confronti dell’Ipab.
Francesco Librizzi