Il sindaco di Catenanuova, Aldo Biondi, 30 anni di esperienza in amministrazione, alla fine ha scelto la soluzione giusta per rifare il nuovo assetto della giunta comunale da lui azzerata una decina di giorni fa, con la più classica delle decisioni: “cambiare tutto per non cambiare niente”, in nome della continuità. I commenti di tanti catenanuovesi sulla nuova decisione di Biondi sono stati univoci: “tanto rumore per nulla!”, così sono i due gruppi di maggioranza consiliare e non Biondi a confermare i quattro assessori, da un lato, i consiglieri Patrizia Guagliardo, Graziella Racina,Nino Pinerolo, Maria Rita Calì hanno segnalato i nomi di Antonio Guagliardo e Laura Colica e dall’altro, Rita Papa, Prospero Castiglione, Rosario Castiglione, Venera Gullota, Nicola Leocata optano per Vincenzo Bua e Rosario Castiglione. “Alla fine mi ritrovo con la stessa formazione – ha commentato Biondi – scelta anche supportata dal programma futuro che i due gruppi mi hanno sottoposto e che mi permetteranno di portare a termine il mandato in scadenza nel 2018. E’ chiaro che non tollererò più conflitti interni e personali nella giunta, pena il ritiro della delega. Farò un incontro con le parti, sarà sottoscritto un documento ed anche se posso registrare ora un momento di sbandamento, in futuro sarò più intransigente nelle decisioni. Siamo stati eletti dai cittadini per rappresentarli ed il mio auspicio è quello di ricomporre il gruppo con la guida di un solo capogruppo di maggioranza. Dovere politico e morale di ricompattarci, altrimenti, quello che si è verificato in questi giorni, potrà essere considerata una farsa, ciò che per me è una cosa seria. Siamo intenzionati a proseguire nel programma che abbiamo analizzato qualche giorno fa. Ci si aspettava una segnalazione, da parte dei due gruppi, di tecnici esperti, così non è stato e quindi la giunta è questa. Se dovessero prospettarsi nuove diatribe interne – aggiunge Biondi – posso anticipare che in quel caso: “sarò costretto a fare di testa mia!””. La sinergia scaturita dai nuovi fatti, potrà servire a sanare le evidenti fratture in consiglio e nella giunta?, il sindaco ci crede!, ma è l’opinione pubblica a nutrire forti dubbi!. Carmelo Di Marco