Catenanuova. Quello attuale, un quadro politico che piano piano si sta sfaldando, perdendo, quella coesione iniziale del 2013, puntando su sindaco Biondi, esperienza 30ennale in ruoli diversi, capace di aggregare anime diverse, ex socialisti passati nel Pd, ex democristiani, indipendenti, comunisti di sempre, insomma, una composizione eterogenea che negli ultimi consessi ha perso l’amalgama, facendo registrare il connubio di solidarietà fra il gruppo misto con una rappresentanza del PD e la minoranza consiliare rappresentata da “Rinascita per Catenanuova”, con il capogruppo Pino Castelli, Adele Mazzaglia, Gaetano Bartolotta, Antonella Passero, e la neo Caterina Turano. Un consiglio comunale, controverso, con 9 punti all’ordine del giorno con un gruppo misto (ex maggioranza) che supportato dalla minoranza, ha consentito di votare il punto più importante, il rinnovo dell’adesione al gruppo Gal dell’Etna in scadenza il 6 giugno, mentre Graziella Racina si asteneva. Per il resto, tutto rimandato a data da destinarsi. Un dibattito infarcito di reciproche accuse, fra il presidente del consiglio Castiglione, supportato anche dalla minoranza, e la giunta, azzerata da qualche giorno dal sindaco Biondi, giunta che avrebbe potuto già votare quel punto, quando era in carica. Il presidente Prospero Castiglione a sua volta accusato di indire consigli comunali, oggi per atti in scadenza dopo due giorni. Un quadro attuale dunque molto precario, con una maggioranza oramai allo sbando, una giunta comunale azzerata, con il sindaco Biondi in fase di riflessione sul da farsi. Dei quattro assessori messi forzatamente a riposo, Vincenzo Bua, Antonio Guagliardo, Saro Castiglione e Laura Colica, potrebbero rientrare in delega solo due. Il turn-over, potrebbe interessare l’inserimento di quattro tecnici e non di politici. Biondi vorrebbe riprendere il cammino amministrativo nel più breve tempo possibile, riflettendo sulla scelta migliore da fare ed oggi si sta affidando al classico “silenzio stampa”, chiudendo le comunicazioni con l’esterno e rinviando solo di qualche giorno la decisione finale.
Carmelo Di Marco