I sette defibrillatori donati nel maggio 2012 dall’allora assessore alla sanità di Catenanuova Luciano Privitera, sono ancora in vita e collocati in varie postazioni di interesse strategico e nevralgico sul territorio, campo sportivo, scuola, Polizia Municipale, Guardia Medica, Misericordia, Glamour, Daidone. In una recente intervista il donatore aveva richiesto inascoltato, all’amministrazione comunale del sindaco Biondi, notizie sullo stato manutentivo degli strumenti. Val la pena ricordare che si tratta di defibrillatori semiautomatici e per poterli utilizzare con efficacia ci si era affidati al progetto Pad (pubblico accesso defibrillatori) e alla formazione di volontari in grado di utilizzarli per avviare correttamente la catena dei soccorsi e della sopravvivenza verso infartuati. Venne avviato un corso di BLSD (basic life support e defibrilation) attraverso la professionalità di cardiologi catanesi Bellanuova, Matalone, Rubino, Salvo Felis e Giuseppe Arcidiacono. Un lavoro importante affidato agli specialisti e recepito da ben 30 catenanuovesi che avevano imparato, nozioni di pronto soccorso, di respirazione artificiale integrata, l’uso dei defibrillatori e non si trattava solo di addetti ai lavori, ma di appartenenti a diverse categorie lavorative. “Cos’è rimasto efficiente in questi tre anni?”. Sulla funzionalità del numero affidato e poi ripartito dalla locale Polizia Municipale, almeno quattro, l’efficienza è garantita dal controllo del comandante P.M dott. Gaetano Indelicato, quindi da una istituzione mentre per quelli affidati ai locali pubblici, leggi Glamour, Daidone, campo sportivo, il problema dell’efficienza dovrebbe far carico all’amministrazione che, purtroppo, del problema si è sinora disinteressata. Il defibrillatore è soggetto a revisione e scadenza, alla sostituzione delle pile e delle placche di applicazione toracica e sopratutto anche se facili da utilizzare è necessario che siano effettuati corsi semestrali sull’uso dei defibrillatori da personale specializzato. In poche parole, Catenanuova ha in dotazione degli strumenti salvavita, che potrebbero risultare inutilizzabili in caso di necessità, ed è su questo argomento che l’amministrazione comunale attuale dovrebbe meglio vigilare.
Carmelo Di Marco