Il sito più antico rimasto in piedi a Catenanuova, sicuramente e il contenitore di acqua potabile di piazza Marconi, ”Le Vasche” (nella foto), un edificio che negli anni ha visto transitare diverse generazioni, mantenendo all’esterno ed all’interno la stessa morfologia di sempre. La necessità di dare un riassetto alla struttura, in questi giorni ha trovato conferma in un finanziamento, nell’ambito di un risanamento conservativo del sito di rilevanza storica. La superfice interessata è di 155 mq e venne realizzata nel 1899 su tre volumi di cui due cilindrici per serbatoi d’acqua ed un terzo come locale di servizio per controllo livello acqua in distribuzione al centro abitato. Senza alterarne l’insieme si ripristineranno le facciate, mentre all’interno si garantirà un adeguamento sismico per una riconversione verso un moderno centro strategico di raccolta dati e pianificazione degli interventi di prevenzione dei rischi ambientali e territoriali relativi al territorio del “Corone degli erei”. Del progetto ne parla il redattore, l’architetto Vito Palazzolo responsabile ufficio tecnico comunale: “saranno avviati interventi di pulizia degli elementi in pietra, rifacimento intonaco, una riorganizzazione dei volumi interni,una parte resterà adibita ad archivio e il resto ad uffici. Parte del solaio sarà realizzato con delle vetrate per garantire una lettura all’interno.In ogni modo solo variazioni che non muteranno la volumetria. Nel progetto previsti interventi per conferire qualità in campo energetico,ambientale e di conforto abitativo,con garanzia di un consistente risparmio energetico, tramite l’applicazione di pannelli fotovoltaici. Insomma –chiarisce l’architetto- quello che sarà realizzato servirà a garantire l’opera ancora per tanto tempo.La garanzia ulteriore arriva dai dettami della Soprintendenza ai beni culturali che seguirà i lavori in toto, dal piano cantinato fino al solaio. L’importo dei lavori si aggirerà sui 485mila euro con un quadro economico di 330 mila euro per importo lavori e 155mila a disposizione dell’amministrazione”.
Carmelo Di Marco