Catenanuova: cittadini protestano per i continui atti di vandalismo
Catenanuova - 27/06/2015
Catenanuovesi davvero stanchi di assistere ad atti di vandalismo giovanile perpetrati nella piazza Municipio, tutte le sere ed in forma sempre crescente. Di ieri, l’ultima petizione-denuncia fatta dai residenti (48 cittadini firmatari) ed indirizzata al sindaco Biondi al Consiglio comunale e giunta, alla stazione carabinieri e polizia municipale di Catenanuova, avente per oggetto: “deresponsabilizzazione/intolleranza civica!”. In tal senso i firmatari della petizione fanno rilevare che già il 16 luglio 2013 e il 21 agosto 2013, avevano segnalato il degrado di piazza Municipio,che oggi si allarga a Piazza Matteotti, via Roma,via S.Giuseppe, via Chiesa, P.Umberto, Matisi, Duilio. Una successiva segnalazione venne inviata l’8 agosto 2014 anche alla Questura di Enna, Sig Prefetto e Procura di Enna. Nel tempo -è segnalato nella petizione- qualche intervento della volante dei carabinieri che mettono in soggezione i ragazzi che si allontanano temporaneamente per poi ritornare. Evidentemente il disturbo della quiete pubblica per questi giovani non è un reato e si permettono di giocare con palloni nelle piazze, usano la piazza come viabilità di motocicli e auto, urlano e alzano il volume dello stereo delle macchine, provocano danni materiali ad edifici privati e strutture pubbliche, stress alle persone anziane, mentre anche i locali utilizzano aperture di orario oltre la mezzanotte, mentre molti giovani assumono comportamenti al di fuori delle regole di convivenza civile. Tutto questo – è scritto ancora nella petizione – viene svolto sui gradini anche delle nostre abitazioni, senza il controllo dei genitori, diventando quasi difficile uscire dal proprio portone. Per noi residenti la situazione può definirsi “fuori controllo” e oggi attendiamo che le autorità interessate in indirizzo prendano i provvedimenti dovuti, perchè vogliamo vivere in santa pace come richiede il senso di civiltà. Abitare in centro (piazza o via principale) non vuol dire essere disagiati, poichè la sopportazione porta all’esaurimento nervoso ed è giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.
Carmelo Di Marco
Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia