Maurizio Dipietro a Calascibetta: “Il modello Enna va cambiato, i costi dell’acqua ritornino sostenibili”
Calascibetta - 21/06/2015
Calascibetta. C’è anche Fabio Venezia al convegno sul “caro acqua” tenutosi l’altro ieri a Calascibetta. Il sindaco di Troina arriva scortato, due angeli custodi lo proteggono da quando ha deciso di denunciare il malaffare nel suo paese, di stare dalla parte dello Stato. Il primo cittadino, esempio di legalità, parla della questione “caro acqua” con molta determinazione. “E’ inconcepibile che nella provincia più povera d’Italia si paghi la tariffa dell’acqua più cara di tutte le altre Regioni – esordisce Venezia- Credo che questo sia un serio problema rispetto al quale le Amministrazioni comunali non possano far finta di niente, soprattutto in un momento drammatico per il contesto socio-economico del territorio ennese. Se uniamo le forze, da un lato i Comitati cittadini, dall’altro l’azione incisiva dei sindaci e dell’Ato Idrico, ci saranno tutte le condizioni per riportare a livelli accettabili i costi dell’acqua”. Per comprendere la sproporzione della tariffa applicata dall’Autorità d’ambito basta ascoltare le parole di Alessandro Tambè, assessore al Bilancio di Barrafranca, l’unico comune dell’Ennese a non aver consegnato la rete idrica ad Acqua Enna, l’ente gestore: “Le nostre famiglie pagano mediamente 100-120 euro ogni anno- ha detto l’assessore Tambè- In altri comuni le cifre sono decisamente altre. La classe politica regionale non può più far finta di niente”. Che i costi dell’acqua siano eccessivi negli altri diciannove paesi dell’Ennese lo dimostrano le cifre in bolletta: 450-550 euro ogni anno, in alcuni casi anche 650 euro. Una questione importante quella che riguarda il diritto all’acqua in favore dei popoli di tutto il mondo sottolineata anche da Papa Francesco nella sua enciclica: “L’acqua è un diritto umano, un bene essenziale che appartiene a tutti”. Intanto, che il clima politico nell’Ennese sia cambiato su tematiche così delicate, come l’acqua e i rifiuti, lo dimostra anche la presenza a Calascibetta del neosindaco di Enna Maurizio Dipietro. “Ci sono tutte le condizioni per rescindere il contratto con Acqua Enna, per cambiare il cosiddetto “modello Enna” voluto da alcuni signori del centro-sinistra- fa presente l’avvocato Dipietro- Noi di “Patto per Enna” abbiamo denunciato le anomalie del gestore dell’acqua, ma adesso è arrivato il momento di fare squadra con tutti i sindaci”. Ma quali sono le inadempienze che potrebbero portare allo scioglimento del contratto? “Tra i motivi vi è il mancato rispetto, da parte di Acqua Enna, dell’articolo 18 e 38 della convenzione siglata con l’Ato Idrico- ha detto Carlo Garofalo, rappresentante provinciale dei comitati cittadini- In sintesi l’ente gestore da circa tre anni non paga il canone di concessione all’Ato Idrico, pari a circa 640 mila euro ogni anno, cosa che dovrà fare per venti anni”. Un’assemblea, organizzata dal Comitato cittadino xibetano “Pro acqua pubblica”, che ha visto anche la presenza di tutti i componenti dell’Amministrazione comunale xibetana. “In atto- ha spiegato il sindaco Carmelo Cucci- c’è una Commissione consiliare che ha il compito di dare, ufficialmente, indicazioni all’Esecutivo riguardo le iniziative da assumere sul caro-acqua”. Ma Calascibettattiva e il Gruppo Misto, durante il loro intervento, hanno replicato: “Già a marzo scorso, in occasione del Consesso civico, avevamo invitato l’Amministrazione ad intraprendere la strada per la rescissione del contratto con Acqua Enna”. Il Comitato provinciale, che oramai porta avanti da diversi anni la battaglia per avere l’acqua pubblica, ha intanto annunciato che a breve darà vita a una petizione popolare “Diecimila firme per rescindere il contratto”. Una petizione dal valore fortemente politico.
Francesco Librizzi