In un paese dove la differenziata porta a porta ha raggiunto un ottimo 50 per cento, i cittadini vorrebbero una bolletta più “leggera”. Si era parlato di isole ecologiche, ovvero aree destinate alla raccolta della carta, dell’alluminio, del vetro e della plastica. L’attuale sistema “porta a porta” purtroppo non garantisce agli xibetani il giusto risparmio. Consente di tenere il paese più ordinato, visto che lungo le strade sono stati tolti i cassonetti dell’immondizia. Intanto, il nuovo piano rifiuti, che dovrebbe entrare in vigore con “l’Aro Calascibetta”, sarà più oneroso rispetto quello redatto con l’oramai “defunto” Aro Villarosa-Calascibetta (da 636 a 645 mila euro annue, ma in entrambi i casi occorre sommare il conferimento in discarica).
Ad essere garantito, anche in questo caso, il lavoro ai dieci operatori ecologici, quasi tutti con un contratto part-time. Solamente due unità lavorative potrebbero effettuare 36 ore settimanali. Uno dei problemi che porterebbe all’innalzamento del costo dei rifiuti scaturirebbe anche dalla chiusura della discarica ennese di Cozzo Vuturo, costringendo i Comuni, anche quello xibetano, a conferire i rifiuti in provincia di Catania, naturalmente con un aggravio di spesa. La Regione Siciliana ha promesso un finanziamento di circa due milioni di euro.
I soldi dovrebbero servire a realizzare la seconda vasca di raccolta, ma i lavori sono bloccati poiché – sostengono i bene informati – occorre innanzitutto bonificare la prima vasca. Una sorte di gioco che molti definiscono il business dei rifiuti. Intanto l’Aro Calascibetta attende il “si” del Consesso civico e successivamente il definitivo disco verde dell’assessorato regionale all’Energia. Se anche Palermo dovesse dare il via libera il Comune potrà iniziare l’iter per l’aggiudicazione dell’appalto mediante un bando europeo.
La ditta vincitrice, secondo legge, dovrà assicurare lo smaltimento dei rifiuti per sette anni e in quell’arco di tempo il Comune xibetano avrà sborsato, per tenere pulito il paese, oltre nove miliardi di lire.
Francesco Librizzi per il quotidiano La Sicilia