La prima è la strada provinciale n. 32 che collega la frazione di Cacchiamo con la statale n. 290 al bivio Villapriolo – Alimena – Calascibetta e la strada provinciale n. 46 che collega Cacchiamo con Villadoro e Nicosia. Lo stato del manto stradale, la segnaletica, gli apparati di sicurezza ormai gravemente deteriorati o in alcuni tratti inesistenti espongono a gravi rischi gli automobilisti che hanno necessità di percorrerle. Di contro non esistono percorsi alternativi se non praticando percorrenze che triplicano o anche più il numero dei chilometri necessari per collegare la frazione di Cacchiamo con Calascibetta o con Villadoro e Nicosia.
La seconda strada provinciale per la quale si richiede intervento è la n. 63 che collega Calascibetta con la statale 121. Questa arteria, attualmente del tutto impercorribile, è di vitale importanza per la comunità xibetana in quanto consente, nel caso di chiusura della statale n. 290, almeno un collegamento in entrata ed in uscita da Calascibetta. Il rischio di completa chiusura della statale 290 è molto concreto in quanto da un versante (tra Calascibetta e bivio Villapriolo) la strada è già chiusa e dall’altro (tra Calascibetta e bivio Misericordia) ci sono concreti pericoli di frane dalle pendici. In tal modo il comune di Calascibetta resterebbe completamente isolato. Preciso che in atto tra Anas e Istituto Forestale (proprietario delle pendici che costeggiano la statale 290 all’altezza della frana che causa la chiusura) è in atto un contenzioso amministrativo per cui la riapertura dell’arteria statale sembra lontana.
“L’evidente stato di degrado delle strade provinciali segnalate sta generando nei cittadini malcontento e sfiducia nelle istituzioni – scrive il Sindaco – e, debbo precisare, che ormai si parla sempre in maniera più insistente di dare abbastanza clamore alle difficoltà ed ai disagi che ogni giorno la comunità deve sopportare”.