Calascibetta: Nella “casa” dello statista Giuseppe D’Angelo, la politica di oggi ha perso
Calascibetta - 07/12/2014
Calascibetta. Un duro documento, una sorte di monito rivolto a tutta l’Aula consiliare. Una sferzata scaturita dalle polemiche, dagli insulti, dallo spettacolo poco edificante che in questi mesi trascorsi si è registrato in Consiglio comunale. Un battaglia politica senza distinzioni di colpi che si ripete in quell’Aula che in passato è stata la “casa” dell’on Giuseppe D’Angelo, il Politico per eccellenza, l’uomo che ha dato lustro alla cittadina di Calascibetta, un paese dov’è nato e che amava in modo viscerale. Ebbene, in quell’Aula, dove campeggia il suo ritratto, l’immagine di quello che fu anche l’ex presidente della Regione Siciliana, le parole del presidente del Consiglio Maria Rita Speciale sono sembrate pesanti come macigni. “Un invito, a partire dalla mia figura- ha detto subito la Speciale- a cambiare decisamente pagina”. Ma ecco alcuni importati passaggi del documento. “Lo spettacolo indecoroso al quale ad ogni Consiglio Comunale costringiamo i cittadini ad assistere, non è più tollerabile -spiega il presidente del Consesso civico- Ad un anno e mezzo dall’insediamento di questo Consiglio non mi sento più di subire passivamente i vostri atteggiamenti e, riappropriandomi dell’autorità del mio ruolo, che qualcuno di voi, per troppo tempo non ha ritenuto di dovere rispettare, vi preannuncio che questo Presidente non riterrà più tollerabile il terrorismo mediatico e psicologico che viene perpetrato da taluni Consiglieri Comunali. Questo Presidente- ha continuato la Speciale- non tollererà più le offese, le minacce, le intimidazioni, abilmente mascherati da avvisi, avvertenze, consigli. Non tollererà più atteggiamenti irrispettosi, non tanto e non solo a danno dei colleghi consiglieri o degli amministratori, quanto a danno dei funzionari e dei dirigenti comunali che nulla hanno a che fare con la politica becera e da Prima Repubblica e dei suoi giochi, all’ordine del giorno di tutti i Consigli Comunali”. Poi l’appello del presidente a voltare pagina. “Vi esorto- ha detto Maria Rita Speciale- ad assumere un comportamento consono con il ruolo che i vostri elettori vi hanno riconosciuto, rispettoso dell’istituzione che rappresentate e delle prerogative che leggi e regolamenti vi attribuiscono per il funzionamento del Consiglio Comunale e per le quali siete stati chiamati a partecipare ai lavori d’aula e a contribuirne fattivamente, battendovi con vigore e perfino con asprezza per la difesa delle vostre convinzioni, ma senza mai calpestare la dignità e la morale di chi si discosta dalle vostre posizioni. Per troppi mesi nell’aula, intitolata all’on. Giuseppe D’Angelo, il Politico, lo statista che ha portato in alto il nome di Calascibetta, echeggiano insulti, improperi, offese alla morale a all’etica che nessun contributo portano al democratico dibattito politico che dovreste essere in grado di garantire, ma che al contrario hanno il solo fine di nutrire il proprio ego, la propria smania di protagonismo. Qualora i vostri atteggiamenti rimanessero immutati- ha concluso Maria Rita Speciale- metterò in moto quanto è in mio potere affinché venga ripristinato l’ordine, il rigore, la disciplina, per troppo tempo assenti da questa aula, anche se ciò dovesse tradursi nel mettere a conoscenza le autorità competenti, come l’assessorato agli Enti Locali e il Prefetto”.
Francesco Librizzi
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