Proteste chiusura Tribunale Nicosia, sei avvocati in giudizio, archiviazione per 98 manifestanti

130906 tribunale Nicosia (3)È stata archiviata la posizione di 98 manifestanti accusati di interruzione di pubblico servizio per le proteste del 6 settembre scorso contro la chiusura del tribunale di Nicosia. Andranno a giudizio solo 6 delle 104 persone che quel giorno vennero identificate e denunciate dagli agenti del Commissariato di Ps. Tra loro 3 avvocati ai quali è contestata anche l’istigazione a commettere reati. Quella del 6 settembre era stata una protesta popolare colorata e pacifica, senza alcun atto di violenza, portata avanti da studenti, professionisti, operai, pensionati e casalinghe che avevano affollato i portici del tribunale, si erano seduti sulle scalinate, mentre all’interno del Palazzo di giustizia la ditta incaricata del trasloco stava smontando mobili e arredi per caricarli sui Tir. Nessuna violenza a parte la «resistenza passiva» dei legali che si erano seduti davanti gli ingressi e che erano poi stati «spostati» dalla polizia. In tutti gli ingressi della città e nelle strada che porta al tribunale erano stati incolonnati camion e mezzi pesanti ed erano stati istituiti sit – in di protesta, ma non ci fu blocco del traffico che era stato regolare per tutta la giornata, come anche nei giorni successivi. Nella tarda mattinata era arrivata la comunicazione dal tribunale di Enna che le operazioni di trasloco erano state rinviate. In quei giorni centinaia di persone, anche anziani e bambini erano rimaste giorno e notte davanti al tribunale, ma non ci sono mai stati atti di violenza. Tra i denunciati per avere impedito il trasloco del tribunale, molti comunque finiranno sotto processo per un’altra protesta inscenata sempre contro la chiusura del tribunale che era stata organizzata con l’amministrazione comunale ed i movimenti di Mistretta, altra città colpita dal decreto di soppressione degli uffici giudiziari. La manifestazione si era svolta l’11 settembre davanti al tribunale di Mistretta e il corteo aveva poi raggiunto la tratta ferroviaria Palermo Messina che era stata bloccata. Si tratta di 115 manifestanti, quasi tutti nicosiani che devono rispondere di blocco ferroviario per avere interrotto per circa 2 ore il transito dei convogli. Per loro in rischio oltre all’eventuale condanna è dovere far fronte alla richiesta di risarcimento dei danni da parte di Trenitalia, che stima in oltre mille euro al minuto il danno provocato dai treni fermi. Il blocco venne rimosso quando il presidente della Regione Crocetta si era impegnato a coprire parte dei costi dei due tribunali.

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redazione-vivienna