Da oltre tre anni i cittadini di Calascibetta sollecitano risposte alle centinaia di domande di rimborso. Si tratta di ATO Idrico e di AcquaEnna a cui sono state presentate le domande di rimborso per il mancato servizio del depuratore. La raccolta delle domande è stata curata dal circolo PD tramite il consigliere Giuseppe Vanadia e dalla lega comunale di Federconsumatori il cui responsabile è Giovanni Rabiolo. Il confronto tra EAS e AcquaEnna è certamente sfavorevole a quest’ultima società. Infatti le domande di rimborso inoltrate al Comune xibetano in relazione alla precedente gestione EAS, sono state tutte evase. Purtroppo sono ancora tanti gli utenti che non hanno presentato domanda anche a motivo del fatto che l’ufficio comunale non si è adoperato per informarli di quanto loro spetterebbe. Diversa fortuna hanno avuto le istanze di rimborso indirizzate all’ATO idrico o ad AcquaEnna. Nonostante imperativi di legge, sentenza della Corte Costituzionale e atti di precetto da parte dell’ATO Idrico ad AcquaEnna, non è arrivata ai cittadini risposta alcuna. Ora si è arrivati al dunque e AcquaEnna è stata costretta a praticare i rimborsi, che, purtroppo, saranno effettuati solo a quanti hanno presentato le relative istanze. E considerato che AcquaEnna non risponde alle richieste, il Comitato si è rivolto all’ATO Idrico, quale ente finanziatore della convenzione tramite la quale ha appaltato la gestione del servizio idrico in paese. Ora, dopo che il Direttore dell’ATO Idrico, dr. Guccione, ha ufficializzato ad AcquaEnna i criteri con cui dar corso ai rimborsi, non ci sono più scusanti. Tutto è pronto per i rimborsi. Le famiglie utenti li riceveranno quanto prima. E pensare che l’assurdo ritardo è stato motivato dall’entità delle somme da rimborsare a decine di migliaia di utenti in tutta la provincia, per un valore teorico di otre 3 milioni di euro, come comunicato dal Direttore dell’ATO Idrico in incontri avuti in questi anni con il Comitato e anche nella risposta scritta del 19.12.11.
Ora più di 600 xibetani saranno rimborsati. E per chi non avesse presentato domanda? Il Comitato si aspettava che Acquaenna promuovesse una campagna di informazione ai cittadini o che inviasse un avviso a domicilio, come prescritto dalla normativa sulla trasparenza. Ma è più facile fare i furbi per fregare il cittadino che ogni giorno di più perde fiducia in chi gestisce la cosa pubblica, che invece passa sempre più per cosa privata. Infatti la strada che resta è quella del ricorso al giudice. E dire che nel capitolato di appalto del servizio, AcquaEnna si era impegnata al massimo rispetto dei diritti del cittadino e delle organizzazioni a cui egli si rivolgesse. Ma tutto questo varrebbe solo al momento di aggiudicarsi l’appalto. Poi, fatta la festa, gabbato lo santo, come si sul dire popolarmente. Bisogna sapere che non ha voluto fornire l’elenco di quanti non avessero presentato ancora domanda al fine di consentire una campagna di informazione sostitutiva e più incisiva con la collaborazione del Comitato stesso. Nè ha consentito di seguire i vari passaggi dal sito web.
Intanto i cittadini sappiano che la battaglia per l’acqua pubblica, altro campo di impegno del Comitato, continua e che anche la Comunità Europea è stata interessata a intervenire. Per cui si rafforza l’iniziativa per il referendum europeo che a breve si terrà. Sull’acqua un’altra novità riguarda il rimborso voluto dal referendum del 2011, votato da moltissimi xibetani. Viene rimborsato, con conguaglio in successivabolletta, la remunerazione del capitale investito, percepita dalla società privata di gestione calcolata al 7% dello stesso capitale, a copertura dei rischi di gestione. AcquaEnna aveva trenta giorni di tempo (invero scaduti il 15 gennaio) per individuare la quota tariffaria da restituire con la prima bolletta utile. Il Comitato sta a vigilare ancora e informerà i cittadini.