Circa 50 mila euro al mese per il solo smaltimento dei rifiuti nonostante da qualche anno sia stata introdotta la differenziata porta a porta. È la cifra, non di poco conto, che il Comune di Calascibetta è costretto a pagare al fine di garantire il funzionamento del sistema-immondizia. Per il sindaco Carmelo Cucci, aver costituito l’Aro (Ambito di raccolta ottimale) insieme al comune di Villarosa è un modo per potere guardare al futuro con più ottimismo. «Abolito l’Ato – spiega Carmelo Cucci – qualcuno ipotizzava la possibilità di una gestione autonoma del servizio, ma la legge di riordino prevede che i comuni inferiori a 5 mila abitanti devono associarsi con altri comuni. La costituzione dell’Aro è solo il primo passo. Ci sono altri passaggi da realizzare: costituzione degli organi dell’Aro e dell’ufficio, elaborazione e approvazione del progetto, approvazione da parte dell’Assessorato Regionale all’Ambiente, appalto del servizio. La situazione di Calascibetta è complessa, ma è intenzione dell’amministrazione comunale realizzare un servizio che rispetti il principio di uguaglianza dei cittadini, che sia meno caro e che possa dare risposte adeguate alle diverse esigenze. Il progetto – continua il sindaco – dovrebbe prevedere la realizzazione di un unico punto di conferimento, l’uso del codice a barre personalizzato per il riconoscimento di premi in base al livello di differenziata conferita e penalizzazioni per la quantità d’indifferenziata. L’Amministrazione comunale sta valutando di inserire nel progetto la pulizia delle strade dalle erbacce e la cura del verde pubblico. Le soluzioni possono essere diverse. Per il centro urbano si potrebbe mantenere l’attuale sistema per umido e indifferenziata, cui potrebbe aggiungersi la possibilità di conferimento nel punto di raccolta; il ritiro quindicinale dei materiali riciclabili e/o il conferimento nel punto unico di raccolta. Per le campagne si potrebbe continuare il sistema attuale per l’umido, riconoscendo uno sconto sulla tariffa; il conferimento libero o regolamentato nel punto unico di raccolta di tutti gli altri materiali. Per ottimizzare i costi si stanno valutando modalità differenti dalla fornitura diretta e indifferenziata dei sacchi di plastica: l’uso di sacchetti di qualsiasi tipo purché biodegradabili, l’uso di sacchi specifici acquistati dagli utenti, la fornitura personalizzata dei sacchi secondo le specifiche esigenze di ciascuno con addebito».
Francesco Librizzi