Nicosia. Dopo la tradizionale benedizione dei ramoscelli d’ulivo della Domenica delle Palme si snoda una processione. Martedì Santo, intorno le 19, i rappresentanti delle undici confraternite concludono le “quanrant’ore” con una suggestiva processione attorno alla Cattedrale. Alle 11 del Giovedì Santo tutti il clero della diocesi, Nicosia è sede vescovile, partecipa alla funzione della benedizione degli oli, officiata dal Vescovo. Il Venerdì Santo, ha una insolita storia fino agli anni sessanta, uscivano contemporaneamente due processioni: una dalla Cattedrale e una dalla chiesa di S.Maria Maggiore, entrambe portavano un proprio crocifisso. E, quando malauguratamente si incrociavano nel loro percorso nascevano, inevitabilmente, delle risse con feriti. Si deve a monsignor Gaddi, all’inizio degli anni settanta, a riformare questa antica e pericolosa tradizione. Dalla riforma dei riti della Settimana Santa il crocifisso della Cattedrale (attribuito a frate Umile da Petralia e abbastanza suggestivo per il suo capodritto che fa sembrare il Cristo ancora in vita) esce il Venerdì Santo seguito dall’Addolorata (statua del Quattrocchi custodita nella chiesa di S.Calogero), il crocifisso di S.Maria Maggiore esce il terzo venerdì di novembre per la benedizione delle sementi. All’insegna di tarallucci e vino la festa della Pasqua. Dopo la processione, a mezzogiorno, dello ‘scontru’, Gesù risorto incontra la Madonna, dal Palazzo comunale il Vescovo porge i suoi auguri ai fedeli; nel pomeriggio l’albero della ‘cuccagna’. Sulla parte più alta di uno ‘scivolo’ viene posto un gallo vivo che i partecipanti al gioco dovranno toccare. Ai vincitori in premio: agnelli e galline. Insolita anche la pasquetta, a Nicosia si festeggia il martedì; il lunedì, infatti, è dedicato alla processione di S.Michele Arcangelo. La statua di S.Michele Arcangelo, raffigurante la sconfitta di Lucifero, dall’omonima chiesa viene fatta girare per tutto il paese; a cui i fedeli lanciano, per devozione, lunghi nastri colorati.