Ho potuto constatare che i pavimenti della Villa romana del Casale sono attaccati giornalmente dagli escrementi dei piccioni, che hanno trovato all’interno del restaurato sito archeologico dimora abituale, imbrattando le superfici musive con varie chiazze acide, in particolare sui mosaici del Corridoio della Grande Caccia, della stanza di Ulisse e Polifemo e in alcune zone del peristilio». Galati rammenta: «La Villa del Casale dal 1997 per decisione dell’Unesco è patrimonio dell’Umanità, uno dei maggiori siti archeologici visitati in Italia, e la Sicilia, terra di eccezionale valore culturale ed artistico, ne ha fatto un fiore all’occhiello, investendo somme ingenti dei fondi europei per un radicale restauro che ha compreso anche la sostituzione della copertura in plexiglass installata su supporto metallico nel 1960 dall’arch. Minissi.
La fama mondiale del sito dovrebbe ingenerare a chi di competenza un impegno ancora maggiore ai fini della manutenzione ordinaria. Mi rivolgo prima di tutto all’assessore regionale ai Beni Culturali Mariarita Sgarlata e poi a tutte le altre istituzioni competenti affinché la Villa possa essere dotata di restauratori, il sito Unesco è un bene che appartiene a tutti, noi piazzesi abbiamo solo il privilegio di custodirlo».
M.F.