Piazza Armerina. Truffa all’Agea arrestato il boss Seminara e la moglie

La Procura della Repubblica di Caltagirone ed il Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna, a conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa direttamente coordinata dal Procuratore Capo Dr. Francesco Paolo Giordano, a seguito di emissione di Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Caltagirone, hanno tratto in arresto Seminara Salvatore, di anni 67, reggente dell’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra” operante nella provincia di Enna e del Calatino, e la moglie Sciarpa Maria Concetta, di anni 52.
Il provvedimento è stato notificato agli arrestati dai Carabinieri dl Nucleo Investigativo di Enna, delegati all’attività di indagine, al Seminara Salvatore presso la Casa Circondariale di Parma dove lo stesso è attualmente recluso ed alla Sciarpa Maria Concetta, rintracciata presso la sua abitazione di Contrada Sorteville Soprana di Piazza Armerina.
Ai coniugi Seminara vengono contestati numerosi episodi di truffa aggravata con l’indebita percezione di contributi dell’ AG.E.A (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ottenuti mediante la presentazione, da parte degli stessi, presso gli Uffici C.A.A. (Centro Assistenza Agricola Coldiretti) di Piazza Armerina e I.P.A. (Ispettorato Provinciale Agricoltura) di Enna, di domande di accesso ai contributi corredate da falsa documentazione.
In particolare i Carabinieri, passando al setaccio tutta la documentazione presentata dai coniugi Seminara fino al 2010, hanno riscontrato la presenza di numerosi falsi contratti di affitto di vaste aree terriere insistenti nei comuni di Piazza Armerina, Mirabella Imbaccari e Licodia Eubea sui quali erano state riportate le firma apocrife dei legittimi proprietari.
La falsità dei contratti d’affitto di cui sopra è risultata essere stata protratta dagli arrestati fino al punto di apporre sugli stessi false firme di persone risultate decedute anni prima della stipula, nonché di molte altre persone che, interrogate, hanno dichiarato di essere totalmente ignare del fatto che le loro proprietà ed i loro nomi erano stati utilizzati per la stipula dei falsi contratti di affitto.
La meticolosa attività investigativa ha consentito di quantificare l’indebita percezione dei contributi comunitari ricevuti dai Seminara negli ultimi dieci anni circa per oltre € 450.000,00, motivo per il quale il G.I.P. del Tribunale di Caltagirone, Dr. Marcello Gennaro, condividendo la richiesta formulata da questa Procura della Repubblica, ha disposto altresì il sequestro preventivo “per equivalente” di tutti i beni (conti correnti, deposito amministrato, ditte individuali ed immobili – abitazione e terreni riconducibili ai Seminara) fino all’ammontare di € 227.000,00 circa sui beni di Seminara Salvatore e di € 53.000,00 circa sui beni di Sciarpa Maria Concetta.
Il provvedimento di arresto è stato notificato al Seminara Salvatore presso la Casa Circondariale di Parma dove lo stesso sta scontando, in regime speciale dell’art. 41 bis Ord. Pen., la pena di anni 8 e mesi due di reclusione inflittagli dalla Corte di Appello di Caltanissetta nel luglio dello scorso anno, in quanto già riconosciuto responsabile del reato di associazione di tipo mafioso, con l’aggravante specifica di essere il reggente dell’organizzazione criminale denominata Cosa nostra della provincia di Enna, su specifico mandato del boss calatino Francesco La Rocca .
Alla moglie Sciarpa Maria Concetta sono stati concessi gli arresti domiciliari.
L’attività di indagine prosegue per appurare eventuali altre responsabilità penali in capo ad altri soggetti che risultano essere rimasti coinvolti, a vario titolo, nel complesso disegno criminoso attuato dai Seminara.