Centuripe: Settimana Santa
Centuripe - 04/02/2013
A Centuripe con l’apertura, da parte del sacerdote, del portale della chiesa Madre ai fedeli che in processione provengono dalla chiesa del Collegio iniziano la Domenica delle Palme i riti della Settimana Santa. La sera di domenica la confraternita del SS.Sacramento nella sua chiesa inizia l’adorazione delle “quanrant’ore”; il Giovedì Santo usciranno in processione il simulacro ligneo raffigurante il Cristo alla colonna e l’Addolorata.
La mattina del Venerdì Santo, nella chiesa Madre, Gesù viene crocifisso sulla croce dell’altare maggiore; al tramonto i fedeli assistono all'”ascisa a cruci” (discesa dalla croce). La resurrezione, invece, viene annunziata nella chiesa Madre dalla caduta della ‘tela’, che ricopre tutta l’abside. Un enorme panno (13 x 8 metri) sorretto con delle robuste corde, con il dipinto della scena della Deposizione.
Canti a cura di Pino Biondi
SI L’ACQUA DI LU MARI È COMU L’OGGHIU
(Se l’acqua del mare è come l’olio) I canti registrati a Centuripe da Salvatore Calì nel 1994, erano eseguiti durante la processione del Venerdì Santo dietro il fercolo “lu tampuléttu”, essi sono stati recuperati per non cadere irrimediabilmente nel dimenticatoio; infatti la tradizione dei lamenti era stata interrotta nel 1994. L’esecuzione era affidata a tre voci soliste che si alternavano ogni due versi: il primo iniziava il canto, il secondo ed il terzo intervenivano una ottava più bassa, la quarta voce denominata “a conchiusiòni” il falsetto, concludeva il canto una ottava più alta rispetto alla prima voce.
Si l’acqua di lu mari è comu l’ogghiu,
vardàtici lu venniri a me figghiu.
Chiamàtimi a Giuànni ca ccà lu vogghiu,
quantu m’haiuta a chianciri me figghiu…
di niuru fu fattu, ahi, lu cummògghiu,
tu lu ciangi ppi patri e iu ppi figghiu.
(Se l’acqua del mare fosse come l’olio, proteggete mio figlio il venerdì. Chiamate a Giovanni prchè lo voglio qui, così che possa piangere mio figlio. Di nero ci vestiremo, tu piangi il padre ed io piango mio figlio).