Querela del sen.Crisafulli. Avv.Arnone: “dovrebbe querelare se stesso”
Enna-Politica - 05/01/2013
IL SEN. CRISAFULLI AVVIA AZIONE LEGALE “IL FATTO QUOTIDIANO”, L’AVV. GIUSEPPE ARNONE E L’AGENZIA DI STAMPA “VIVISICILIA”.
Il Sen. Vladimiro Crisafulli in riferimento alla recente campagna di stampa condotta dal giornale “Il Fatto Quotidiano” comunica di aver dato mandato all’Avv. Giovanni Palermo, del foro di Enna, di avviare un’azione legale per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del Direttore Responsabile della testata nazionale “Il Fatto Quotidiano”.
“La campagna di stampa nei miei confronti – spiega il Sen. Crisafulli – assomiglia molto da vicino alla condotta di uno stalking che perseguita la propria vittima con cieco accanimento. Non posso consentire che la mia dignità personale e politica venga messa in discussione con argomentazioni altamente lesive e prive di qualsiasi fondamento”.
Il parlamentare ennese ha, altresì, dato mandato allo stesso Avv. Palermo di procedere contro l’Agenzia di Stampa Vivisicilia e il suo Direttore Responsabile, per avere pubblicato interamente un documento a firma Giuseppe Arnone, che sarà anch’esso citato in giudizio, contenente giudizi e affermazioni altamente lesive della propria immagine personale e politica.
Guarda il video di Arnone del psterbus sotto casa di Pietro Grasso
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Risponde l’avv. Giuseppe Arnone:
“Crisafulli se vuol querelare chi ha calpestato la dignità sua, della Sicilia e del Partito democratico dovrebbe querelare una sola persona, se stesso, magari assieme al capo mafia Bevilacqua. Crisafulli non solo ha calpestato la dignità di tutti noi uomini di sinistra quando è stato registrato dalla Polizia mentre parlava di tangenti e di appalti, di assunzioni e di assessorati con il capo mafia Bevilacqua, ma anche calpestato la dignità del Partito Democratico il 21/11/2011 quando in combutta con Mario Alloro hanno tentato di aggredirmi fisicamente, a pugni e a calci. Prima Crisafulli e poco dopo Mario Alloro. Crisafulli dovrebbe sapere che non mi hanno intimidito i capi mafia agrigentini e non mi lascio intimidire da chi è aduso a incontrare i capi mafia e a mentire spudoratamente.
Infine, altro che stalking, Crisafulli assieme ad Angelo Capodicasa sono destinati, se non ritirano la candidatura immediatamente e vanno a godersi la non meritata ricchissima pensione, a diventare uno scandalo nazionale di dimensioni enormi che metterà in ginocchio il segretario Bersani e il dannosissimo amico nazionale di Crisafulli Davide Zoggia, che starebbe meglio a candidarsi in Veneto e non in Sicilia, ove ha fatto solo danno”.