Beato fra Simone Napoli da Calascibetta
Nacque a Calascibetta, in provincia di Enna, dalla nobile famiglia dei Napoli. Introdusse la riforma francescana in Sicilia per rinnovare lo spirito genuino della povertà di Francesco d’Assisi e a tal scopo gli fu affidato nel 1534 il convento di S. Anna di Giuliana, in provincia di Palermo, dove rimase sino alla morte avvenuta l’11 ottobre 1546. Vari sono i miracoli che la tradizione attribuisce al Beato Simone il cui corpo riposa a Giuliana nel Santuario della Madonna dell’Udienza.
Tre sono gli insegnamenti che ci vengono dalla vita di fra’ Simone da Calascibetta: povertà, penitenza, preghiera
Queste le vie da seguire per una vera adesione al Vangelo
Per la sua fama di santità, per i miracoli che il Signore tramite lui concedeva, fu amato dalle popolazioni e la sua fama raggiunse tutta l’isola. Operò diversi miracoli ancora in vita e predisse il giorno della sua morte che avvenne l’11 ottobre 1546. Dopo la morte e per volontà del conte Alfonso Cardone le spoglie del frate vennero seppellite nel convento di S.Anna a Giuliana, mentre il mantello fu donato alla città di Chiusa Sclafani. Subito dopo la morte cominciarono i pellegrinaggi da tutta la Sicilia, ottenendo miracoli e, anche, dopo cento anni dalla morte partivano ancora pellegrini da Calascibetta. Tra i miracoli risulta nell’anno 1616 che Giulio Leonardo Seminatore, affetto da un grave morbo alle gambe, posto vicino al feretro del frate, “restò sano e libero da quella malattia”.
Grazie allo studio, iniziato alcuni anni addietro, dal dott. Mario Liberto e dal prof. Giovanni Lo Cascio, che hanno condotto certosine ricerche sulla vita e sui miracoli del frate minore Simone Napoli, studi che hanno suscitato in tutta la comunità religiosa xibetana grande interesse, è stato ‘riscoperto’, dopo cinque secoli questo Beato. Il due dicembre del 2001 la città di Calascibetta ha accolto la reliquia del beato.